LECCO – Dalle mostre di grandi fotografi come Robert Doisneau, Vivian Maier e Berenice Abbott ai percorsi dedicati all’arte dell’Ottocento lombardo, ai Macchiaioli e al Divisionismo. Tre anni – a partire dal prossimo giugno – di importanti esposizioni in cartellone a Palazzo delle Paure di Lecco, oggi possibili grazie a un nuovo accordo siglato tra Comune di Lecco e ViDi – Visit Different, società milanese specializzata proprio nel settore culturale. Una buona notizia, verrebbe da dire, specie per chi, come noi, è animato dal desiderio di vedere la nostra città divenire sempre più una vera e dinamica città, con eventi culturali di rilievo e una reale capacità attrattiva. Un’offerta, quella espositiva, che si preannuncia sicuramente ampia e interessante e di cui oggi vi diamo qualche piccola anticipazione.
Ad attirare da subito l’attenzione è il primo degli appuntamenti in cartellone: quello che già dal 23 giugno porta a Lecco gli scatti di Robert Doisneau, uno tra i più celebri fotografi nel Novecento. Fino al 30 settembre 2018 Palazzo delle Paure ospita, infatti, la mostra Pescatore d’immagini, curata dall’Atelier Robert Doisneau in collaborazione con Piero Pozzi, prodotta e realizzata da Di Chroma Photography e ViDi – Visit Different. Un percorso, questo, che raccoglie 70 immagini in bianco e nero, tra cui alcune delle sue fotografie più iconiche, come Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Les pains de Picasso, Prévert au guéridon.
Poi, dal 20 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019, uno sguardo all’arte ottocentesca: in programma, infatti, la mostra L’Ottocento lombardo, curata da Simona Bartolena e volta a esplorare la pittura e la cultura della Lombardia del XIX secolo. Oltre cinquanta le opere che saranno esposte: dipinti e disegni dei principali protagonisti dell’Ottocento lombardo, da Hayez al Piccio, da Faruffini a Cremona, da Medardo Rosso a Segantini.
Si guarda un po’ più lontano nel tempo per la mostra successiva: quella che nell’estate del 2019 porterà a Lecco l’esposizione Vivian Maier. Autoritratti. Curata da Anne Morin con la consulenza scientifica di Piero Pozzi, la mostra ripercorrerà l’esperienza umana e creativa della fotografa newyorkese, tra le maggiori esponenti della street photography. Per la prima volta in Italia, saranno mostrati i numerosi autoritratti dell’ormai celebre tata statunitense i cui scatti sono stati scoperti tardivamente: un racconto per immagini composto da oltre settanta fotografie in bianco e nero e a colori.
Si approfondiranno i Macchiaioli, invece, nell’autunno 2019: in programma, infatti, una mostra a cura di Simona Bartolena e che accompagnerà il visitatore dalle origini della Macchia fino alla sua eredità, attraverso le opere dei suoi principali protagonisti, da Telemaco Signorini a Giovanni Fattori, da Silvestro Lega e Vincenzo Cabianca.
Si tornerà alla fotografia nell’estate 2020: Palazzo delle Paure ospiterà, infatti, la mostra Topographies di Berenice Abbott, conosciuta come la fotografa di New York. Un’esposizione curata da Anne Morin in collaborazione con Piero Pozzi e che attraverso un’ottantina di stampe originali ripercorrerà l’intera carriera della celebre fotografa americana.
E di nuovo, in autunno, un ritorno all’arte italiana con un focus dedicato al Divisionismo: ancora una volta a cura di Simona Bartolena, il percorso analizzerà le molteplici e complesse sfaccettature di questo movimento artistico, sia dal punto di vista tecnico e formale che da quello iconografico, e lo farà attraverso le opere dei suoi principali protagonisti, da Giovanni Segantini a Gaetano Previati, da Pelizza da Volpedo a Emilio Longoni.
Un programma, in conclusione, che ci pare innovativo per la città e insieme ambizioso, di cui vi parleremo abbondantemente di mese in mese, raccontandovi tutto delle mostre in cartellone.