LECCO – Dalle mostre delle fotografe Berenice Abbott e Vivian Maier ai percorsi dedicati al Divisionismo e ai Macchiaioli. Prosegue il cartellone di esposizioni in programma a Palazzo delle Paure di Lecco: dopo aver già ospitato, nel corso dell’ultimo anno, la mostra di scatti di Robert Doisneau Pescatore d’immagini e la collettiva dedicata all’Ottocento lombardo (ancora visitabile sino al 20 di gennaio), il maggiore spazio espositivo cittadino si prepara per i prossimi appuntamenti con l’arte, promossi in collaborazione con la società milanese ViDi – Visit Different. Ancora due anni, come hanno ribadito dal Comune di Lecco, di mostre già programmate, anche se con qualche modifica temporale rispetto all’annuncio dato lo scorso anno.
GLI APPUNTAMENTI DEL 2019 – Anticipata al 2019 Berenice Abbott. Topografie (dal 20 aprile all’8 settembre), dedicata a colei che è conosciuta come la “fotografa di New York”. Un’esposizione, questa, curata da Anne Morin in collaborazione con Piero Pozzi e che attraverso un’ottantina di stampe originali ripercorrerà l’intera carriera della celebre fotografa americana, proponendo tre diverse sezioni: ritratti, New York e scienza. Nata in Ohio nel 1898, Berenice Abbott si trasferisce molto presto nella Grande Mela, dove entra in contatto con i dadaisti Marcel Duchamp e Man Ray, tanto che di quest’ultimo diventerà assistente alla fotografia.
Anticipata al 2019 Il Divisionismo tra Ottocento e Novecento, mostra curata da Simona Bartolena e che da ottobre analizzerà le molteplici e complesse sfaccettature di questo movimento artistico, sia dal punto di vista tecnico e formale che da quello iconografico, e che lo farà attraverso le opere dei suoi principali protagonisti, da Giovanni Segantini a Gaetano Previati, da Pelizza da Volpedo a Emilio Longoni.
GLI APPUNTAMENTI DEL 2020 – Slitta al 2020, invece, l’esposizione Vivian Maier. Autoritratti. Curata sempre da Anne Morin con la consulenza scientifica di Piero Pozzi, da aprile 2020 la mostra ripercorrerà l’esperienza umana e creativa della fotografa newyorkese, tra le maggiori esponenti della street photography. Per la prima volta in Italia, saranno mostrati i numerosi autoritratti dell’ormai celebre tata statunitense i cui scatti sono stati scoperti tardivamente: un racconto per immagini composto da oltre settanta fotografie in bianco e nero e a colori. Infine il percorso dedicato ai Macchiaioli e in programma da ottobre 2020: Simona Bartolena cura una mostra che accompagnerà il visitatore dalle origini della Macchia fino alla sua eredità, attraverso le opere dei suoi principali protagonisti, da Telemaco Signorini a Giovanni Fattori, da Silvestro Lega e Vincenzo Cabianca.