LECCO – Novanta scatti a colori e in bianco e nero raccontano luoghi vicini e lontani, ma anche la vita delle comunità e le diverse culture. Il Comune di Lecco dà il via a una serie di mostre dedicate ai fotografi lecchesi e o fa con Stefano Pensotti. Narratore di storie, esposizione in programma alla Torre Viscontea di Lecco dal 7 febbraio (inaugurazione fissata per le 18) al 15 marzo 2020. «Una mostra di fotografia fortemente voluta dall’amministrazione comunale – commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco, Simona Piazza – e che inaugura il ciclo dedicato ai grandi fotografi lecchesi. Apriamo con Stefano Pensotti e chiudiamo l’anno con Luigi Erba, tra le due esposizioni, spazio ad altri importanti fotografi del territorio che hanno ottenuto riconoscimenti e premi».
Un evento, la mostra alla Torre Viscontea, dedicato ai lavori del fotografo nato nel 1959 tra le montagne della Valsassina e che in 35 anni di attività ha viaggiato in oltre 50 Paesi in Europa, Africa e Asia, firmato reportage per i principali magazine italiani e collezionato prestigiosi riconoscimenti internazionali, dal Premio Chatwin – camminando per il Mondo al Polaris Photo Contest, fino a essere nominato, nel 2018, Travel Photographer of the Year (primo italiano nella storia del premio londinese).
E così la città di Lecco propone, oggi, un racconto per immagini che ripercorre la produzione dell’autore: una selezione di scatti che parte dagli anni ’80, passa per i reportage in bianco e nero realizzati per i volumi Milano, la città raccontata da 15 grandi scrittori e Stranieri, e che raggiunge, infine, i lavori più recenti, sempre lungo un percorso che mette al centro la vita delle comunità, le diverse culture, le persone e il loro ambiente.
Un narratore di storie, come suggerisce il titolo di questa retrospettiva: un racconto che non è fatto di semplici momenti di realtà, bensì di interpretazione, di lavoro soggettivo, di scelte di chi sta dietro l’obiettivo. «Scopo della fotografia – sottolinea, infatti, il fotografo – dovrebbe essere svelare qualcosa di nuovo, di personale, di rivelatorio. Una narrazione che rappresenta il modo con cui l’autore può far conoscere la sua visione, e la via attraverso cui dare forma alla propria identità. Narrazione che non è mai il riportare “fedele” della realtà, in quanto la percezione di quest’ultima è soggetta all’interpretazione dell’osservatore. Ciò che è nella mia realtà è una selezione interpretativa della realtà».
INFORMAZIONI – La mostra è a ingresso gratuito ed è visitabile martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 14, da giovedì a domenica dalle 15 alle 18. In programma anche visite guidate gratuite alle 16 e alle 17 di sabato 8 e 22 febbraio e domenica 9, 16 e 23 febbraio.