ARCHIVIO – Alla scoperta dei beni culturali di Maggianico.
Con il FAI due giorni di “Un rione in musica”

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LECCO – Aperture straordinarie di beni come Villa Gomes e Casa Ghislanzoni, visite guidate alle chiese del rione, esposizioni di collezioni fotografiche e di strumenti musicali in un percorso dedicato ai beni culturali del quartiere lecchese di Maggianico. Si tratta di Un rione in musica, la due giorni in programma per sabato 15 e domenica 16 maggio, promossa in occasione della Giornata FAI di Primavera. Organizzata dalla Delegazione FAI di Lecco, l’iniziativa rientra nel progetto Letteratura in scena (frutto della collaborazione con ResMusica, AICC, Associazione Giuseppe Bovara e Provincia di Lecco), avviato nel 2019 con la mostra dedicata ad Antonio Ghislanzoni allestita a Villa Monastero.

Un’occasione di ripartenza per riscoprire o conoscere per la prima volta il patrimonio artistico del nostro territorio, il tutto in assoluta sicurezza. Diversi, infatti, i luoghi protagonisti della giornata, a partire dalle tre chiese di Maggianico: dal piccolo e poco conosciuto oratorio di S. Antonio di Padova, fondato alla fine del Seicento da un lontano zio di Alessandro Manzoni (la visita è curata dagli studenti del Liceo Artistico “Medardo Rosso” di Lecco) al cantiere di restauro della chiesa parrocchiale di S. Andrea (accompagnati dal progettista e dagli studenti del Politecnico), fino ad arrivare all’oratorio di S. Rocco, disegnato all’inizio dell’Ottocento da Giuseppe Bovara.

Altro bene culturale che verrà aperto è, come anticipato, la nota Villa Gomes, sede del Civico Istituto Musicale Giuseppe Zelioli e in passato prestigiosa residenza di villeggiatura del compositore brasiliano Antonio Carlos Gomes. Visitabile durante la due giorni l’interno della Villa, dove, oltre ad alcuni strumenti storici, si trova un’importante biblioteca e collezione di testi e spartiti musicali, tra le più complete in Lombardia. Durante le Giornate FAI gli alunni della scuola terranno dei piccoli concerti all’interno del salone-serra, da ascoltare dall’esterno.

Non mancheranno anche due collezioni di particolare interesse: la Mostra di foto Moldenhauer e quella di fortepiani d’epoca del Maestro Andrea Cantù. Per quanto riguarda la mostra fotografica, a ospitarla sarà il Circolo Figini, dove troveranno spazio alcune tra le più belle fotografie della collezione Moldenhauer dedicate alla Maggianico di fine Ottocento. La visita è libera e a piccoli gruppi (senza prenotazione, apertura dalle 9 alle 18). La collezione di fortepiani d’epoca del Maestro Andrea Cantù comprende, tra gli altri, uno square-piano del 1770 del glorioso marchio londinese Longman & Broderip, un più recente Erard mezza coda del 1930 appartenuto al compositore Felice Boghen e un paio di grancoda Boesendorfer, uno dei quali firmato e suonato da Rossini. Le visite, solo per gli aderenti al FAI, saranno tenute dallo stesso collezionista che illustrerà e suonerà i preziosi strumenti.

Grande attesa, poi, per l’apertura di Casa Ghislanzoni, Monzini, Mauri, Invernizzi. Aperto per la prima volta al pubblico, il palazzo è appartenuto agli avi di Antonio Ghislanzoni (oggi di proprietà della famiglia Invernizzi) ed è il risultato di ampliamenti e riforme attuate dal Cinquecento fino al primo Novecento. «L’affermazione sociale della famiglia Ghislanzoni – spiegano dal FAI – avvenuta grazie al notariato e a commerci con la Germania, si riflette nel percorso monumentale: atrio porticato, salone con bizzarro ciclo decorativo a soggetti mitologici, scalone di vaste dimensioni, galleria dipinta al primo piano, sala di musica affrescata a finto sfondato con balaustre e strumenti musicali. L’impianto distributivo è rimasto pressoché congelato al primo Novecento: sopravvivono intatte la cucina, la cantina e la stanza con lo splendido torchio in legno, caso più unico che raro nel Lecchese».

Sarà infine possibile visitare liberamente e in autonomia il nucleo di Barco, tra cortili, porticati rustici, passaggi sopraelevati, arcaici muri in pietra, portali barocchi inseriti in edifici colonici e, fra gli angoli suggestivi, una piccola cascata chiusa tra i caseggiati con vecchio lavatoio.

INFORMAZIONI – Le visite ai beni saranno consentite solo previa prenotazione obbligatoria tramite il portale www.giornatefai.it. Nei beni che verranno aperti sono previsti gruppi a numero chiuso che partiranno a orari prestabiliti (obbligatorio presentarsi almeno dieci minuti prima, una volta cominciata la visita non sarà possibile aggregarsi). Le visite ai singoli beni comporteranno, in fase di prenotazione, un’offerta minima di 3 euro destinata esclusivamente alla manutenzione e alla cura dei beni che il FAI ha già riaperto al pubblico con grandi sforzi organizzativi.

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