LECCO – Una scultura con due parti alte oltre 3 metri: ali in putrelle d’acciaio rosso, rappresentazione, proprio all’ingresso dello spazio espositivo, di un abbraccio, di accoglienza, di protezione. Poi, all’interno, otto opere scultoree in acciaio inox che sembrano quasi fluttuare con leggerezza, combinandosi o con blocchi di vetro di Murano di colore blu, oppure con putrelle rosse. Autore di tutto questo l’artista altoatesino Eduard Habicher, dal 14 marzo al 9 maggio 2015 (inaugurazione sabato 14 alle 18.30) ospite della Galleria Melesi di Lecco. Stiamo parlando della nuova mostra allestita negli spazi di via Mascari, in centro Lecco: will kommen, un titolo che contemporaneamente intende comunicare il desiderio di raggiungere un luogo (letteralmente significa “voglio venire”) e, se unite le due parole in willkommen (“benvenuto”), la gioia dell’accoglienza.
Un’accoglienza che la Galleria intende riservare ai suoi visitatori non soltanto in occasione della mostra: l’opera posta all’ingresso, con le sue alte ali e il suo abbraccio simbolico, rimarrà infatti in modo permanente nello spazio lecchese. «Un’opera che sottolineerà – commenta la titolare Sabina Melesi – questo concetto di benvenuto all’interno della galleria, per vedere, per conoscere, per scambiare pensieri sull’arte. Giusto, quindi, che rimanga in permanenza col suo chiaro messaggio anche per il futuro».
Protagonista della mostra, come detto, l’artista nato a Malles, in Val Venosta (BZ), diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze e oggi residente nei pressi di Merano. Uno scultore, Habicher, che con le sue opere sembra sfidare le leggi della Fisica, donando leggerezza e dinamismo a sculture che per materiali dovrebbero avere peso e staticità. «Le opere di Habicher – ci anticipano, infatti, dalla galleria lecchese – sembrano trasformarsi in segni tracciati nell’aria, quasi fossero disegni o tracce di gesti cristallizzati, in grado di trasmettere una forte carica dinamica. Il vetro, emblema stesso di fragilità, destinato a frantumarsi nella caduta, viene salvato dal metallo che lo abbraccia», rendendo possibile la rappresentazione, contemporaneamente, «della solidità e della fragilità, della caduta e della salvezza, della disperazione e della capacità di reagire». Una trasformazione, quindi, di quei parametri quali peso, equilibrio, statica, stabilità e volume, generalmente tipici dell’opera scultorea, in leggerezza, movimento e libertà di librarsi e cadere. «Annodati come cordicelle – concludono – i nastri d’acciaio arcuati e sventolanti liberano potenziali motori e un linguaggio che è espressivo e gestuale come la pittura informale».
INFORMAZIONI TECNICHE
Dal 14 marzo al 9 maggio 2015, Galleria Melesi – Lecco (via Mascari 54). Inaugurazione: sabato 14 marzo alle 18.30
Orari: da martedì a sabato dalle 16 alle 19, altri orari su appuntamento
Per info: info@galleriamelesi.com