Jiří Kolar e la sua interpretazione con tecnica del cuborollage della Madonna della Melagrana di Sandro Botticelli; Ottmar Hörl rende omaggio alla celebre Madonna di Norimberga, elegantemente curva e dall’aria giovanile; Fabio Taramasco trae ispirazione, per le formelle a tema mariano, dalla Madonna del Santuario di Nostra Signora di Misericordia di Savona, patrona della città. E ancora, in una mostra che in occasione del mese dedicato alla Madonna raccoglie opere incentrate proprio sulla figura di Maria, i lavori di Angelica Consoli, Alberto Moroni e Niccolò Tomaini, quest’ultimo in una ulteriore riflessione su una contemporaneità che fagocita e consuma tutto, dai valori all’uomo stesso.
Sino al 31 luglio 2021 la Galleria Melesi di Lecco ospita la collettiva Nostra Signora: un dialogo tra sei artisti che qui mostrano la loro personale lettura dell’immagine della Madonna. «Dal XVIII secolo – spiegano, infatti, dallo spazio di via Mascari – il mese di maggio è associato alla Beata Vergine Maria, i pellegrinaggi verso i santuari a lei dedicati sono molto frequenti e diffusi, i rosari vengono recitati dai credenti di casa in casa. La vitale natura della primavera viene letta in chiave cattolica come l’esaltazione del culto della Madre di Cristo, colei che gli ha dato la vita e viene considerata la madre di tutti noi. Non è un caso che anche la Festa della Mamma si celebri in questo mese. La mostra vuole proporre la lettura dell’immagine di Maria da parte di sei artisti che attraverso la loro opera le rendono omaggio».
Un’idea che parte dal mese di maggio, per i cattolici dedicato alla devozione mariana, e che alle opere dei sei protagonisti della mostra affianca anche ornamenti di ispirazione floreale firmati da altri artisti legati alla Galleria lecchese. Esposti, infatti, anche i vasetti del ciclo Culture di Corrado Bonomi, i vasi di fiori ad olio su tela di Enzo Forese, tre rose bianche di Ottmar Horl, i fiori del ciclo Chimere – mix di fotografia e materiali tessili – di Mimmo Iacopino, due sculture Frammento di campo di Antonio Ievolella e Gigli e Occhi della Madonna in terracotta dipinta realizzati per l’occasione da Kazumasa Mizokami.
Gli artisti in mostra
Angelica Consoli (Sarnico, 1991) – Due gli elementi ricorrenti nel lavoro di Angelica Consoli: un materiale, la paraffina, e un modello visivo, quello dell’ex voto. Nell’installazione PGR (Per Grazia Ricevuta), «come legami apparentemente stabili il lavoro – così dalla Galleria lecchese – si fissa alla parete, come ex voto che raccontano della loro storia e che lasciano per sempre una loro testimonianza. La cera blocca e custodisce ogni singolo oggetto, dando a loro la possibilità di vivere in una dimensione eterna, come quella del ricordo».
Jiří Kolar (Protivín CZ, 1914 – 2002) – I suoi celebri collages emerge un’idea quasi “religiosa” del lavoro, una caparbietà che è di per sé un atto d’amore per la vita. In mostra la Madonna della Melagrana di Sandro Botticelli interpretata dall’artista con la tecnica del cuborollage. «Il volto ripreso dal tondo botticelliano subisce – spiegano ancora – delle difformità che portano in primo piano la trasparente purezza dello sguardo, l’ombra malinconica del sorriso accentuata dall’inclinazione del capo».
Ottmar Hörl (Nauheim D, 1950) – Con le mani strette davanti al petto, la testa leggermente inclinata di lato, lo sguardo verso suo figlio appeso morto sulla croce, La Madonna di Norimberga affascina per la sua postura elegantemente curva e la sua aria giovanile. Una donna che piange con grazia e tranquillità. A lei, nel settembre del 2017, Ottmar Hörl rende omaggio realizzando un’installazione con circa 600 Madonne di Norimberga dorate e trasforma Piazza Kornmarkt in un luogo d’arte temporaneo.
Alberto Moroni (Vigevano, 1990) – Pratica anarchica e personale, quella di Moroni, che omaggia qualcosa di non visibile e ancestrale unendo in una foto «verità antiche/esoteriche/dimenticate e contemporanee o semplicemente infantili, come nel caso – spiega lo stesso artista – delle terga della Madonna rappresentate da una pera».
Fabio Taramasco (Savona, 1980) – Per le sue formelle a tema mariano l’artista ha tratto ispirazione dalla Madonna del Santuario di Nostra Signora di Misericordia a Savona, patrona della città. «Appena fuori la città, in quello che è un quartiere lontano e in mezzo alla campagna, c’è – racconta l’artista – un importante santuario a lei dedicato, lì dove apparve agli inizi del 500. È un santuario a cui i savonesi sono molto legati, e da piccolo ero sempre rapito dagli ex voto dei marinai, perché sono dei modellini di velieri e barche che volano in chiesa, sono appesi nelle navate e fluttuano nel vuoto. Nell’opera che propongo ho voluto inserire questo ricordo».
Nicolò Tomaini (Bellano, 1989) – In tempi in cui si consuma e fagocita tutto troppo rapidamente, le cose, i sentimenti, le idee, i corpi si erodono a colpi di swipe. La contemporaneità deride i dogmi della società preindustriale, arrivando a un epilogo in cui l’uomo finisce per consumare se stesso.
INFORMAZIONI – Fino al 31 luglio 2021. Orari: da martedì a sabato 16 | 19, altre aperture su appuntamento. Per info: info@galleriamelesi.com