MONZA – Guardare e riscoprire Steve McCurry sotto una nuova luce, da una diversa prospettiva. Non solo la ragazza afgana dagli occhi verdi o la vastissima e apprezzatissima produzione ritrattistica, bensì una mostra in grado di spingersi Oltre lo sguardo, partendo dai ritratti per poi indagare una dimensione quasi metafisica dello spazio e dell’umanità. Questo l’intento dell’esposizione di Villa Reale, a Monza: un percorso che si sviluppa a partire dai lavori più recenti di una delle più note voci della fotografia contemporanea, allestito negli spazi della residenza monzese e visitabile sino al 6 di aprile 2015. Scatti più recenti, dicevamo, anche se non mancano alcune delle immagini più conosciute del fotografo statunitense, tra cui anche il volto della giovane Sharbat Gula, quel volto che ha fatto da copertina alla rivista National Geographic e che è in seguito diventato icona dell’opera di McCurry.
E così ecco in mostra a Monza circa 150 immagini di grande formato e una serie di video in cui lo stesso artista racconta in prima persona le immagini esposte, i suoi viaggi, ciò che per lui è la fotografia. Sì, perché al di là delle opere esposte, «la rassegna intende raccontare l’avventura della sua vita e della sua professione – spiegano dalla mostra – anche grazie a una ricca documentazione e a una serie di video costruiti intorno alle sue “massime”. Per seguire il filo rosso delle sue passioni, per conoscere la sua tecnica ma anche la sua voglia di condividere la prossimità con la sofferenza e talvolta con la guerra, con la gioia e con la sorpresa».
La mostra, curata da Biba Giacchetti e Peter Bottazzi, è promossa da Nuova Villa Reale di Monza SPA, organizzata e prodotta da Cultura Domani e Civita.
IL FOTOGRAFO – Innumerevoli copertine sulla stampa internazionale, più di una dozzina di libri e una infinita serie di mostre personali che portano il suo nome nel mondo. Fotografo sempre in viaggio, con i suoi scatti Steve McCurry racconta di paesi lontani, abitudini diverse, conflitti, persone e usanze. Nato in un sobborgo di Philadelphia, la sua carriera ha inizio con una collaborazione con un quotidiano locale, punto di partenza per una serie di successivi lavori come freelance, che lo portano a compiere i primi viaggi in India. E poi il desiderio di conoscere il vicino Pakistan, dove poco dopo sconfina e dove conosce un gruppo di rifugiati afgani, che lo travestono e lo portano con loro in Afghanistan, proprio quando l’invasione russa stabilisce la chiusura del confine e vieta l’accesso ai giornalisti occidentali.
McCurry è lì: si unisce per settimane ai Mujaideen e racconta per primo un conflitto di cui il resto del mondo poco conosce. Un’esperienza che lo porterà a continuare ad attraversare i continenti: guerre, volti, tradizioni e culture trovano spazio nei suoi scatti e lo portano a ricevere importanti riconoscimenti mondiali, tra cui la Robert Capa Gold Medal e il National Press Photographers Award.
INFORMAZIONI TECNICHE –
Fino al 6 aprile 2015, Villa Reale – Monza
Orari: da martedì a giovedì dalle 10 alle 18, venerdì dalle 10 alle 22, sabato e festivi dalle 10 alle 19.
Biglietti: Intero 12 euro, ridotto 10 euro.
Info: www.mostrastevemccurry.it