MILANO – Innovatore, rivoluzionario nei temi e nella tecnica, contestato e involontariamente guida per un gruppo di artisti che presto avrebbe segnato il corso della storia dell’arte, gli Impressionisti. A Édouard Manet Palazzo Reale di Milano dedica la grande mostra Manet e la Parigi moderna: un’esposizione che sino al 2 di luglio celebra il ruolo centrale di Manet nella pittura moderna e lo fa attraverso i vari generi cui l’artista si è dedicato, dal ritratto alla natura morta, dal paesaggio alle donne, sino ad arrivare alla sua Parigi. Una città che è essa stessa protagonista della mostra milanese: rivoluzionata drasticamente a metà Ottocento per volere di Napoleone III e del suo fidato barone Haussmann, la capitale francese diviene proprio in questi anni una vera metropoli, fatta di ampi boulevards illuminati, di esposizioni universali, di scenografiche prospettive su edifici simbolo della grandeur francese. Un nuovo modo di vivere nelle strade e nei caffè, raccontato insieme alla figura di Manet nel percorso allestito a Palazzo Reale.
Promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira e curata da Guy Cogeval, storico presidente del Musée d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi, l’esposizione raccoglie opere prestate dalla prestigiosa collezione del Musée d’Orsay di Parigi: un centinaio di lavori tra cui 55 dipinti – 17 capolavori di Manet e 40 di maestri coevi, tra cui Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac, Tissot – 10 tra disegni e acquarelli firmati dal precursore dell’Impressionismo, una ventina di disegni degli altri artisti e sette tra maquettes e sculture.
Un modo per ricostruire la vicenda di un uomo «sfrontato – anticipano i promotori – e coraggioso, dotato di carisma particolare e di un immenso talento artistico: quello di congiungere alla grandezza della pittura classica, la libertà dell’arte moderna. E non vi è alcun dubbio che ci sia riuscito. Il suo prestigio, le sue idee e pratiche innovative nel campo pittorico, lo fanno diventare in breve leader e protagonista del movimento impressionista di cui in realtà non ha mai voluto fare totalmente parte: non partecipa alle otto mostre impressioniste tenutesi tra il 1874 e il 1886, esponendo, nonostante la possibilità di esser rifiutato, al Salon, unica sede di cui riconosce l’autorità».
Dieci, nel dettaglio, le sezioni tematiche in cui è suddiviso il percorso espositivo: si parte con Manet e la sua cerchia, in cui si approfondiscono i rapporti d’amicizia e complicità con poeti e letterati, tra cui Charles Baudelaire ed Emile Zola, per arrivare quasi subito a Parigi, città moderna, in cui viene messa in luce proprio la trasformazione della città voluta dall’imperatore Napoleone III. Sulle rive approfondisce, invece, il ruolo delle marine nella produzione di Manet, unici paesaggi ad averlo sempre affascinato, mentre nella sezione Natura inanimata sono esposti dipinti floreali. L’heure espagnole ripercorre l’influenza esercitata dall’arte spagnola sul pittore, mentre Il volto nascosto di Parigi mette al centro la Parigi dei caffè, delle strade, delle persone meno abbienti e fa da contraltare al lusso e all’opulenza della vita borghese. Si passa, poi, a L’Opéra, sezione dedicata al tempio dello spettacolo parigino, l’Opéra, mentre in Parigi in festa sfilano quadri di artisti che frequentano proprio le serate di gala nei teatri parigini. Chiudono la mostra L’universo femminile. In bianco, dove sono presenti alcuni capolavori incentrati sulla figura femminile rappresentata nei suoi momenti intimi, e …e nero. La passante e il suo mistero, selezione dedicata alle donne nelle strade parigine.
INFORMAZIONI – Manet e la Parigi moderna – Palazzo Reale, Milano. Fino al 2 luglio 2017. Orari: Martedì, Mercoledì, Venerdì e Domenica: 09.30 – 19.30; Giovedì e Sabato: 09.30 – 22.30; Lunedì: 14.30 – 19.30. Biglietti: intero 12 euro, ridotto 10 euro. Per info: www.manetmilano.it