A UN’ORA DA QUI: A Milano la grande retrospettiva dedicata a Chagall

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Marc Chagall "Il poeta giacente" 1915, olio su cartone © Tate, London

Marc Chagall “Il poeta giacente” 1915, olio su cartone © Tate, London

MILANO – È la più grande retrospettiva degli ultimi 50 anni che il nostro Paese abbia dedicato a Marc Chagall e a ospitarla è una Milano che si prepara a Expo 2015 a colpi d’arte. Dopo Klimt e in attesa di Van Gogh, ecco un altro imperdibile appuntamento: sino al primo di febbraio 2015 le sale di Palazzo Reale accolgono, infatti, un altro grandissimo nome, pittore che ha saputo sperimentare linguaggi di avanguardie diverse pur mantenendo una sostanziale e riconoscibile coerenza di fondo. Promossa dal Comune di Milano e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, Arthemisia Group e GAmm Giunti, la mostra Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985 raccoglie oltre 220 opere, soprattutto dipinti, realizzate a partire dal 1908, anno del suo primo quadro, Le petit salon, sino alle ultime e monumentali opere degli anni ’80.

Marc Chagall "La passeggiata" 1917-1918, olio su tela State Russian Museum, San Pietroburgo

Marc Chagall “La passeggiata” 1917-1918, olio su tela State Russian Museum, San Pietroburgo

Un percorso che guiderà, quindi, alla scoperta dell’evoluzione artistica di Chagall, accostando a capolavori provenienti dai maggiori musei del mondo, dal Moma al Metropolitan, dalla National Gallery di Washington al Centre Pompidou, opere che fanno parte delle collezioni degli eredi e di una cinquantina di altre raccolte tra pubbliche e private. Un evento straordinario per approfondire, questo il tema della mostra, il linguaggio dell’artista bielorusso naturalizzato francese, così da fornire una nuova interpretazione della sua vena poetica. Un linguaggio, questo, che è il risultato della commistione tra le maggiori tradizioni occidentali europee, dalla cultura ebraica cui appartiene a quella russa, passando per le avanguardie novecentesche conosciute a Parigi, e che viene qui analizzato nella sua interezza.

Marc Chagall "La mucca con l’ombrello" 1946, olio su tela New York, The Metropolitan Museum of Art

Marc Chagall “La mucca con l’ombrello” 1946, olio su tela New York, The Metropolitan Museum of Art

Ed è così che all’interno di un percorso cronologico, l’esposizione si articolerà in sezioni che riproporranno le tappe della carriera di Chagall, a partire dagli esordi con una serie di opere realizzate in Russia. Poi il primo soggiorno francese e il successivo rientro in Russia, fino al 1921, anno del definitivo abbandono della sua terra e dell’inizio del secondo periodo di esilio. Dapprima la Francia, poi, con l’occupazione nazista, la fuga negli Stati Uniti, dove vivrà il dramma della morte dell’amata moglie. Infine, dopo tanta sofferenza, il rientro in Francia e la scelta di stabilirsi in Costa Azzurra, dando inizio a un periodo più sereno, riconoscibile anche nei colori e nelle atmosfere degli ultimi lavori.

Marc Chagall "Il compleanno" 1915, olio su cartone The Museum of Modern Art, New York

Marc Chagall “Il compleanno” 1915, olio su cartone The Museum of Modern Art, New York

«Lungo il percorso espositivo – precisano gli organizzatori della mostra – i visitatori avranno modo di capire come fu possibile che Chagall, pur vivendo in un perenne esilio, non abbia mai perso quel filo rosso che gli tenne sempre nel cuore il bimbo che era stato; come seppe mantenere intatta, attraverso il tempo e le vicissitudini terribili che attraversarono la sua esistenza, la forma dello stupore, la gioia della meraviglia di fronte alla natura e all’umanità e, insieme ad esse, la fiducia di credere e di provare in tutti i modi a costruire un mondo migliore. E ancora scopriranno – proseguono – la sua originalissima lingua poetica, nata dall’assimilazione delle tre culture cui appartiene: la cultura ebraica (dalla cui tradizione visiva dei manoscritti ornati egli trae gli elementi espressivi, non prospettici a volte mistici della sua opera); la cultura russa (cui attinge sia attraverso le immagini popolari dei luboki che attraverso quelle religiose delle icone); la cultura occidentale (in cui assimila grandi pittori della tradizione, da Rembrandt come gli artisti delle avanguardie che frequenta con assiduità)».

INFORMAZIONI TECNICHE

Dal 17 settembre 2014 all’1 febbraio 2015

Palazzo Reale, Milano

Orari: lunedì 14.30 – 19.30, martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30, giovedì e sabato 9.30 – 22.30

Biglietti: 12 euro intero (audioguida gratuita), 10 euro ridotto (audioguida gratuita), 6 euro ridotto speciale.

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L'autore di questo articolo

Valentina Sala

È la “flâneuse” che non smette mai di flaneggiare (?): in continuo vagabondaggio tra luoghi (certo) e soprattutto nuovi progetti da realizzare, dirige il giornale in modo non proprio autoritario (!). Ideatrice e cofondatrice de Il Flâneur, non si accontenta di un solo lavoro. Giornalista, ufficio stampa culturale, insegnante di Comunicazione, indossa l’uno o l’altro cappello a seconda delle situazioni. Laureata in Editoria con il massimo dei voti, ama approfondire il rapporto tra città e letterati (sua, infatti, la tesi sulla Parigi di Émile Zola e la Vienna di Joseph Roth), i romanzi che raccontano un’epoca, i film di François Truffaut, le grandi città e, naturalmente, il viaggio flaneggiante, specie se a zonzo per le strade d’Europa. Per contattarla: valentina.sala@ilflaneur.com