MILANO – I simbolisti italiani e stranieri a confronto grazie a un centinaio di opere, dai dipinti alle sculture, passando per la grafica. Dopo il successo della mostra Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau, Palazzo Reale di Milano accoglie un’altra, grande esposizione. Si tratta di Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra, 24 sale al piano nobile dello storico palazzo di Piazza Duomo che fino al 5 giugno 2016 danno spazio a un’altra corrente artistica e culturale che si è sviluppata a cavallo tra Otto e Novecento. Un movimento che, proprio come nel caso dell’art nouveau, si è manifestato un po’ in tutta Europa, dall’Inghilterra alla Francia, dal Belgio all’area nordica, dall’Austria all’Italia, e che ha dato rilievo a miti e a temi «che coincidevano – così ne parlano dalla mostra – con i grandi valori universali della vita e della morte, dell’amore e del peccato, alla costante ricerca dei misteri della natura e dell’umana esistenza».
E così ecco esposti nelle sale milanesi e per la prima volta in Italia numerosi capolavori del Simbolismo europeo: ci sono, innanzitutto, Carezze (L’Arte) la straordinaria donna/ghepardo di Fernand Khnopff e la testa di Orfeo galleggiante sull’acqua di Jean Delville, entrambi prestati dal Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles; e poi l’Eletto di Ferdinand Hodler, opera conservata all’Osthaus Museum di Hagen, e Il silenzio della foresta di Arnold Böcklin, dalla Galleria Nazionale di Poznan. Opere, come sottolineano dal Comune di Milano, mai viste in Italia e alle quali si affianca la sezione della mostra dedicata alla Biennale del 1907: una vetrina di confronto, quest’ultima, tra «l’arte italiana più evoluta – spiegano – cresciuta anche dal confronto con le grandi mostre della Secessione di Berlino e di Vienna».
Un’esposizione, quella milanese, che attraverso 21 sezioni tematiche propone un percorso che via via prende sempre più l’aspetto quasi del sogno, tra atmosfere e dimensione oniriche: «accompagnato dalle poesie di Baudelaire, il visitatore attraversa le sale della mostra passando dalle rappresentazioni demoniache di Odillon Redon alle rappresentazioni dei miti di Gustave Moreau, al vitalismo di Ferdinand Hodler e al colorismo dei Nabis. Le interpretazioni dell’amore di Giovanni Segantini, l’immaginario divisionista di Gaetano Previati e la magia della decorazione di Galileo Chini rendono conto, tra l’altro, dell’importanza del movimento simbolista in Italia, permettendo così di riscoprire anche nomi meno conosciuti».
INFORMAZIONI – Fino al 5 giugno 2016, Palazzo Reale – Milano. Orari: Lunedì 14.30 – 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30. Biglietti: Intero 12 euro, ridotto 10. Per informazioni: www.mostrasimbolismo.it.