MORTERONE – Un nuovo spazio espositivo, in cui grazie alla mostra Morterone. Natura Arte Poesia sono raccolte opere di artisti internazionali che hanno contribuito, dalla seconda metà degli anni Ottanta ad oggi, a rigenerare e animare la vita culturale di Morterone. Ha aperto ufficialmente le sue porte sabato 26 giugno la Casa dell’Arte, un luogo speciale il cui percorso espositivo, curato da Epicarmo Invernizzi e Francesca Pola, è una sintesi delle mostre presentate a Morterone nel corso dei decenni.
Un modo per ripercorrere, potremmo dire, l’unicità dell’esperienza di Morterone, da oltre trent’anni centro vitale della creatività contemporanea grazie alla figura del poeta Carlo Invernizzi, vero e proprio catalizzatore che dagli anni Ottanta ha attirato nel più piccolo comune d’Italia numerosi pittori e scultori, e all’associazione Amici di Morterone, con la sua attività di promozione di mostre di arte contemporanea e la realizzazione del Museo di Arte Contemporanea all’aperto. Un’esperienza singolare e che ha nella visione poetico-filosofica Natura Naturans di Invernizzi il suo motore: una visione che pone al centro della riflessione l’uomo nella sua relazione con quanto lo circonda, qui considerato non come qualcosa di estraneo, bensì come parte integrante del divenire vitale.
Il nuovo percorso espositivo e gli artisti in mostra
E così, in Località Pra’ de l’Ort, apre la Casa dell’Arte, percorso che viene accompagnato, di sala in sala, dalle poesia di Carlo Invernizzi e che si apre, al piano terra, con le opere di Rodolfo Aricò in dialogo con Carlo Ciussi e Mario Nigro, le “grafie dell’essere” di Dadamaino e le “tracce” di Riccardo De Marchi, il tutto immerso nella pittura di Alan Charlton e Niele Toroni. A seguire, nella sala adiacente, spazio alle ricerche visuali e percettive di Enrico Castellani, Gianni Colombo, François Morellet e Grazia Varisco, prima di accedere alla sala con i bianchi monocromi di Riccardo Guarneri, Angelo Savelli e Antonio Scaccabarozzi.
I segni archetipici di Gianni Asdrubali conducono al piano superiore, «dove i molteplici elementi della disseminazione di Pino Pinelli – spiegano dallo Spazio espositivo – rimarcano la manualità del suo ‘fare’ pittura. Attraverso un uso sapiente della luce – continuano – Bruno Querci e Raffaella Toffolo svelano visioni inedite di partiture d’ombra, mentre l’opera di Francesco Candeloro restituisce alla vista l’immagine di un ricordo di materia impalpabile».
Si prosegue, quindi, con la sala in cui le superfici pittoriche di Bernard Frize, Günter Umberg ed Elisabeth Vary focalizzano l’attenzione sulla genesi dell’evento pittorico e con quella dedicata alla pittura di Nelio Sonego, qui in dialogo con il disegno a pastello di David Tremlett e l’opera in MDF di Lesley Foxcroft. Infine, nell’ultimo piano dello spazio espositivo, sculture di Rudi Wach e progetti di Riccardo De Marchi, Alan Charlton, Mauro Staccioli e Michel Verjux, oltre ai bozzetti di interventi di Igino Legnaghi e David Tremlett già presenti nel Museo di Arte Contemporanea all’Aperto e alle immagini fotografiche di Luigi Erba.
Arte anche all’esterno del museo, con le opere di Nicola Carrino, François Morellet e Ulrich Rückriem installate appena fuori dalla struttura e le ceramiche di Gianni Asdrubali esposte in Località Pradello.
INFORMAZIONI – Per informazioni: tel. +39 360 1050294 | +39 339 6385597 | info@macamorterone.it | www.macamorterone.it