LECCO – Un racconto di fantasia che nasconde i protagonisti di «un’estate di tanto tempo fa». A parlarci della Canottieri Lecco, che proprio quest’anno compie i suoi 120 anni, questa volta è Paolo Maggi, socio dal 1972. Un nuovo appuntamento, a metà tra realtà e immaginazione, per la rubrica Canottieri Lecco: 120 anni di Sport, Passione, Racconti.
Il magico porto della Canottieri Lecco
Un racconto di fantasia con tanti protagonisti. Soci della Canottieri…trovatevi!
di Paolo Maggi
Era un’estate di tanto tempo fa e, guidato da una magica stella, uno splendido vascello che aveva toccato luoghi incantevoli del nostro lago, approdava nel porto della Canottieri, sulla magica RIVA di Lecco. A bordo del vascello c’erano diversi VALENTI personaggi provenienti da tutti i MARI, fra loro quasi tutti amici e finanche AMIGONI. I FORTUNATI e ARDITI marinai erano un gruppo eterogeneo e adatto ad affrontare ogni situazione. Il Capitano alla TESTA del vascello era il nobile ATTANASIO dei Conti CORSINI CORRIDORI di BELLINZONA, che, a detta dei suoi AMATI marinai, era davvero il Capitano DE CAPITANI!
Il porto della Canottieri era un porto magico, in quanto si potevano trovare ogni sorta di fantasticherie. Nonostante fosse necessariamente sul lago, il porto era vicino a stretti CANALI che portavano all’interno della città, dove si poteva ammirare la bellissima PIAZZA MANZONI o andare anche attraverso il CORSO fino in CIMA alla via del VECCHIO PALAZZO della CHIESA, dove anche il PAPA era stato a far visita.
Il paesaggio era unico, con intorno le più diverse e uniche viste: dai CRESPI e BRUSCHI MONTI ai panorami più VERDI, con la VALLE piena di FAGGI, fino alle coste del lago ricche di olivi da cui si faceva DELL’OLIO. C’erano anche la ROCCA del CASTELLO, con le diverse TORRI, ma quella alla quale i lecchesi erano più LEGATI era la TORREGROSSA, affiancata alla VILLA dei FORESTI GEMELLI dei CASATI CAMPAGNARI, con la bellissima SALA avente l’affresco degli ANGELI con la CIOCCA dai BIANCHI CAPELLI e dalle tuniche ricche di FRIZZI RUBINI. In una CONCA al fianco DELLA TORRE c’era una CROTTA costruita da un esperto MURATORE, all’interno della quale l’arte dei Maestri FERRACINI lecchesi veniva portata avanti da decenni: niente da invidiare ai TEDESCHI!
I maestri TAGLIAFERRI, per buona parte MANCINI, lavoravano con la MAZZA sui CEPPI per rifinire i TONDINI che venivano scaldati sugli ardenti TIZZONI. A bordo del vascello c’erano anche tanti diversi ospiti che venivano poi trasferiti attraverso il porto, sul territorio: c’erano VOLPI, POLLI, GALLI e GALLONI, un COLOMBO e diversi COLOMBINI ma anche GATTI e LEONETTI che giocavano coi RATTI.
Alla Taverna del Porto della Canottieri si potevano gustare tipiche e genuine specialità, veri piatti coi FIOCCHI, preparati dal maestro della cucina che lavorava sui piani in marmo di CARARRA. Aprendo la porta con la bellissima MANIGLIA, si accedeva alla sala dove, nei classici bicchieri a BOLLA, veniva degustato dell’ottimo BORDEAUX… e chi non se lo SCOLA questo?
E il Comandante del Porto, un bravissimo ROMANO cresciuto a LUCCA e trasferitosi da tempo a Lecco, dava a tutti gli ospiti un bell’esempio di come si CAMPA, evitando di tenersi in TASCA sempre la CASTAGNA, ma senza fare quello che SCAPPA di fronte ai MAGNI problemi.
Ma il Capitano del vascello doveva tener fede ai propri impegni: DURANDO troppo la sosta a Lecco sarebbero diventati più CORTI i termini di consegna negli altri porti del lago, e ai destinatari DELL’ORO in consegna non sarebbe importato un CORNO delle giustificazioni del Capitano.
Da quei giorni la vita del Porto della Canottieri è continuata più attiva e frenetica che mai, sempre con nuovi vascelli e nuovi marinai, pronti a dar lustro all’immagine e alla rinomanza della nostra Canottieri.
Paolo Maggi, socio dal 1972