LECCO – Restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento…: questi versi di Incontro fotografano meglio di qualsiasi altro commento o analisi possibile il concerto andato in scena venerdì 8 maggio al Circolo Culturale Lofficina di Maggianico. Sul palco sono infatti saliti I Musici, ovvero la storica band che ha accompagnato per diversi decenni Francesco Guccini nei suoi spettacoli dal vivo.
Una serata all’insegna della grande musica d’autore italiana – nello specifico quella di Guccini – interpretata per l’occasione da Juan Carlos “Flaco” Biondini (chitarra e voce), Vince Tempera (piano tastiere), Antonio Marangolo (sax), Pierluigi Mingotti (basso) e Ivano Zanotti (batteria). I sogni senza tempo delle liriche di Guccini si sono amalgamati alle emozioni e alle impressioni di un momento che solo certe canzoni sanno regalare, creando un’atmosfera speciale per un concerto che ha spaziato per un paio d’ore tra i principali capolavori del Maestrone di Pavana.
La scaletta del concerto ha visto, infatti, la prevalenza dei brani storici del canzoniere gucciniano, quelli più noti e conosciuti dal grande pubblico; come in ogni concerto di Guccini che si rispetti, la serata si è aperta con le note di Canzone per un’amica, infilando poi in serie uno dietro l’altro brani del calibro di Noi non ci saremo, Incontro, Vedi cara, Autogrill, La locomotiva, Vorrei, Canzone delle osterie di fuori porta, Asia, Auschwitz, Il vecchio e il bambino, Cirano, Un altro giorno è andato, L’avvelenata, Statale 17 e Dio è morto.
«Siamo dei giovincelli alle prime armi – ha ironizzato in apertura il chitarrista “Flaco” Biondini, per quarant’anni al fianco di Guccini – ma stasera siamo qui per dare voce alle canzoni di Francesco, dopo averle suonate con lui per tanti anni. Sono brani con milioni di parole, difficili da cantare, ma allo stesso tempo pieni di poesia e ancora oggi mi emoziono quando li eseguo. Dal momento che Francesco ha deciso di non esibirsi più dal vivo, abbiamo pensato che sarebbe stato un peccato non far più sentire canzoni così importanti e amate dalla gente».
Nelle due ore di spettacolo non sono mancati alcuni siparietti comici e più seriosi, con Biondini e Marangolo che hanno saputo divertire il pubblico, facendo il verso al Guccini intrattenitore e dispensatore di aneddoti sulle sue canzoni. Al termine del concerto tutti in piedi ad applaudire i Musici, ai quali va il plauso per aver saputo ricreare il suono e l’atmosfera tipica dei dischi e dei concerti di Guccini, nonostante il diretto interessato preferisca ormai di gran lunga scrivere romanzi dal suo “buen retiro” di Pavana.
Matteo Manente