BARZANÒ – Un libro che parla di storie, di relazioni a distanza, per scambio epistolare o virtuale, e di incontri che danno volti e mani e cuori alle lettere e alle conversazioni in chat. Parla anche di paure e di senso di inadeguatezza, di forza, di coraggio, di rincorse e di amore per la vita. Si tratta di Ogni giorno come fossi bambina di Michela Tilli, autrice che venerdì 8 maggio alle 18.30 sarà ospite di PeregoLibri, a Barzanò.
Rubrica curata da PeregoLibri di Barzanò (Lc)
«Mortale, è l’immagine della tua vita: carpisci la fugace gioia; prenditi il piacere, il piacere; versa più spesso la coppa; struggiti per l’irruente passione, e sospira davanti al vino!»
Come una cornice invisibile, questi versi di Puškin racchiudono il racconto di Argentina e Arianna, squillando l’invito a inseguire i propri sogni e ad abbandonarsi alle emozioni, recuperando la spontaneità del bambino, la sua trasparenza.
Ogni giorno come fossi bambina è il romanzo di Michela Tilli: una scrittura schietta e sincera, che rapisce il lettore e lo porta a scrutare le profondità dell’animo e delle relazioni.
Protagoniste sono Argentina, ottantenne che si illumina al ricordo della vita vissuta e si emoziona per quella che ci sarà da vivere, e Arianna, sedici anni e un’insicurezza profonda, che riesce a sfogare soltanto nella scrittura, al riparo dietro lo schermo del suo computer. Separate dal’abisso delle diversità e dell’età, queste due donne si incontrano e, attraverso scontri e difficoltà, camminano insieme, stringono un legame più forte del sangue e si aiutano a crescere, diventando adulte e tornando bambine nello stesso tempo.
Il romanzo si gioca su due piani temporali: il presente di Arianna, che apre il libro e lo conclude, e il racconto di un tempo precedente, racchiuso come analessi tra il Prologo e l’Epilogo. È il ricordo che narra la storia, attraverso i punti di vista di Arianna e Argentina, che si susseguono e si alternano in una danza armoniosa. Il passato condiziona il presente e lo rende possibile.
Questa storia parla di storie, di relazioni a distanza, per scambio epistolare o virtuale, e di incontri che danno volti e mani e cuori alle lettere e alle conversazioni in chat. Parla anche di paure e di senso di inadeguatezza, di forza, di coraggio, di rincorse e di amore per la vita.
Percorriamo con Argentina e Arianna la strada verso chi siamo, in un viaggio attraverso l’Italia, intrecciando legami e incontrando scrittori e poeti, come Carlo Levi e Puškin, appunto. Scopriamo la bellezza di noi stessi e la semplicità di tornare anche noi, come Argentina, ogni giorno, bambini.
«Se le avessero detto che quella panchina si trovava al centro dell’universo, non si sarebbe stupita. Il cielo e il verde si stendevano in tutte le direzioni, a perdita d’occhio, verso l’infinito. Argentina si riempì le pupille di quei colori e serrò le palpebre. Che silenzio, che pace».
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