LECCO – Paolo Rumiz, Davide Van De Sfroos, Salvo Sottile, Alessandro D’Avenia e Lino Zani. Le giornate di giovedì 26 e venerdì 27 marzo portano a Lecco altri nomi di richiamo. Leggermente si prepara per gli ultimi giorni della sua sesta edizione e per il finale ha in serbo personalità di primo piano, alcune chiamate a intervenire nelle scuole, altre rivolte al grande pubblico. Si parte con la mattinata di giovedì (alle 11), quando a intervenire presso l’aula magna del Campus del Politecnico-Polo di Lecco sarà un personaggio sempre molto apprezzato sul territorio: si tratta di Davide Van De Sfroos e dell’incontro dal titolo Terra&Acqua: il territorio a ritmo di folk, incentrato sulla guida che il musicista lariano ha realizzato mettendo in mostra le eccellenze culturali e turistiche nostrane.
Cambio di atmosfere, invece, alle 21 presso la sala conferenze di palazzo Falck, a Lecco. In arrivo, infatti, Salvo Sottile, già giornalista Mediaset e attualmente a contratto con La7, che nel corso della serata presenterà Cruel (Mondadori), un romanzo in cui l’autore trasforma in un thriller la sua conoscenza del mondo della cronaca nera. Al centro della vicenda raccontata, infatti, la notizia dell’omicidio di una studentessa universitaria, trovata morta dentro un ex ospedale psichiatrico abbandonato di Roma. Un commissario specializzato si occuperà delle indagini ufficiali, mentre sulle tracce dell’assassino si muoverà anche un giornalista dai metodi poco ortodossi.
Nome di punta della giornata di venerdì 27, invece, il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, protagonista di un incontro rivolto, però, alle scuole. Inviato speciale del Piccolo di Trieste e in seguito editorialista per la Repubblica, Rumiz sarà in città per parlare del suo ultimissimo lavoro: Come cavalli che dormono in piedi (Feltrinelli). Un libro in cui lo scrittore ripercorre la vicenda di quegli italiani – trentini e giuliani – che durante la Grande Guerra andarono al fronte per combattere per Francesco Giuseppe e il suo Impero. Italiani “sbagliati”, come li chiama lo scrittore triestino, dimenticati, morti sul fronte orientale e poi scomparsi, anche nella memoria di noi italiani. Un viaggio che il giornalista ripercorre sulle tracce di qui soldati, per rendere loro omaggio, dare loro il ricordo che meritano, poterli lasciare riposare in pace.
Altro appuntamento di venerdì, poi, quello con lo scrittore Alessandro D’Avenia (affermatosi con il suo romanzo d’esordio Bianca come il latte, rossa come il sangue), che alle 18.30 in sala Ticozzi a Lecco presenterà Ciò che inferno non è (Mondadori), romanzo che parla di Federico che a 17 anni scopre una Palermo che non conosceva. A guidarlo in questa scoperta un professore di religione speciale: padre Pino Puglisi. È con lui che il giovane scenderà nelle “profondità” del quartiere Brancaccio e verrà a contatto con Cosa Nostra, prima che la mafia decida che quello scomodo sacerdote deve essere eliminato. Infine, alle 21 nella sala conferenze di palazzo Falck, l’appuntamento è con Lino Zani, maestro di sci e alpinista che parlerà del suo Era santo, era un uomo. Il volto privato di Papa Wojtyla (Mondadori). Dal 1984 stato compagno di sciate, amico e confidente di Karol Woytjla, nelle pagine del suo libro Zani racconta come Giovanni Paolo II «abbia acquisito, proprio grazie all’esperienza delle vette, piena e chiara consapevolezza del senso della propria esistenza e del proprio destino.
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