LECCO – Un anno e 11 giorni dal primo all’ultimo ciak, più di 120 non attori, persone di Premana che per la prima volta hanno vestito i panni di attori, e un’ambientazione ottocentesca. Dopo l’anteprima della scorsa estate, il film tratto da un racconto firmato dallo storico premanese Antonio Bellati e diretto dal giovane regista Stefano Tagliaferri torna sul grande schermo. Nella serata di venerdì 28 marzo, a partire dalle 21, l’Auditorium della Camera di Commercio di Lecco (via Tonale) proporrà, infatti, una nuova proiezione di Il mattino sorge ad est, pellicola voluta dall’associazione culturale Il Corno di Premana e tratta dalla novella döl Menàl, quest’ultima scritta dal compianto Bellati.
Un progetto ambizioso e sicuramente emozionante, soprattutto per l’altissimo numero di premanesi che hanno voluto prendere parte al film, che si sono lasciati riprendere in scene quotidiane, che hanno parlato il dialetto, il loro, quello dei personaggi immaginati da Bellati.
Al centro della vicenda raccontata nella novella e messa in scena da Tagliaferri per la fotografia di Angelo Guarracino un fatto di cronaca: il ritrovamento, a Premana, del corpo senza vita di tale Domenico Ruffoni, detto Mènal. È la primavera del 1895 quando l’uomo giunge a Premana dalla Val Gerola. Vedovo da un anno, decide di spostarsi in cerca di una nuova donna da sposare: intento che, vista la sua fama di persona facoltosa, attirerà su di lui le mire di un gruppetto di muratori in cerca di denaro facile, che metteranno a punto un piano per derubarlo. Coinvolta, ovviamente, anche una donna, ól Catòi, che durante la sua permanenza estiva sull’alpeggio dovrà avvicinare Mènal per proporsi in moglie. E poi via con tutta la storia raccontata, sino all’inevitabile e drammatico epilogo, che scuoterà la comunità premanese.
«La sceneggiatura da cui si è partiti – racconta il regista – ha subito poche modifiche rispetto all’impianto originale del racconto di Bellati, rispettando l’intenzione dell’autore nel dare risalto ai dialoghi nel caratteristico dialetto premanese, vero e proprio fulcro del lavoro nel suo complesso. Gli interpreti principali – prosegue – sono stati scelti tra i compaesani, individuando in loro quelle caratteristiche umane e comportamentali che più si avvicinavano a quelle dei personaggi dell’epoca». Caratteristiche perlopiù spontanee e naturali, fissate su pellicola e pronte a evocare un mondo del passato che rivive nell’oggi, un affresco di una comunità e della sua storia.
Una comunità che il lavoro di realizzazione del film ha reso ancora più coesa: la pellicola «ha unito – afferma, infatti, l’attuale presidente dell’associazione Il Corno, Giovanni Bellati – il passato al presente, riportando in vita vicende realmente accadute, persone e luoghi dell’800. E alla fine ha permesso di rimanere uniti, tutti noi, al Toni che se ne è andato. Chissà che la Provvidenza non abbia voluto servirsi di un film, di un’idea pazza e lanciata per scherzo una sera di luglio a Pagnona, per rendere meno brusco il distacco, per permetterci di lavorare ancora un po’ con lui al fianco, per consentire al suo vulcanico spirito di iniziativa – conclude – di non morire con lui».
INFO – I biglietti costano 7 euro e sono acquistabili solo in prevendita presso: Banca della Valsassina – sedi di Premana, Cortenova, Cremeno, Lecco (c.so Promessi Sposi 44), Agenzia Generali Ina Assitalia – P.za Manzoni 5 – Lecco, Vanperbar – Via Col Di Lana 2 – Lecco, Panetteria del Lago – Via Mazzini – Pusiano, online www.ilcorno.net.