ARCHIVIO – Un lungo weekend finale per “L’ultima luna d’estate”.
Chiusura affidata a Domenico Iannacone

0

BRIANZA – Dalla mafia alla giustizia, dalla politica alla lotta armata: per la chiusura de L’ultima luna d’estate ’24 una carrellata finale di spettacoli nelle ville e nei parchi più belli della Brianza, sempre lungo il file-rouge di questa edizione, ossia Cultura e Politica. Tre giorni di appuntamenti, da venerdì 6 a domenica 8, per un festival come sempre organizzato da Teatro Invito e promosso dal Consorzio Villa Greppi e che, in chiusura, ospita lo spettacolo del giornalista Domenico Iannacone.

Ad aprire l’ultimo fine settimane è la prima nazionale di Lottavano così come si gioca, in programma venerdì 6 settembre alle 18 nel cortile della Scuola Primaria di Osnago (in caso di pioggia Spazio De André). La nuova produzione di Teatro Invito, scritta e interpretata da Luca Radaelli e con la regia di Laura Curino, si svolge in una cittadina di provincia negli anni ’70, dove il protagonista testimonia e rilegge i fatti degli anni di piombo in Italia, ricordando con nostalgia le epiche occupazioni giovanili e con lucidità la deriva della lotta armata.

Foto Giulia Mastellone

Ci si sposta a Villa Borgia di Usmate Velate in serata (in caso di pioggia nell’Aula Magna Scuole). Fissato per le 21, infatti, Non mi serve niente a cura di Teatro Libero di Palermo. Con testo di Manlio Marinelli, regia di Luca Mazzone e in scena Antonella Delli Gatti, la pièce percorre il pensiero di Karl Marx nelle sue opere filosofiche giovanili: un modo per parlare di consumismo in una società che ha ridefinito il concetto di lavoro con troppa attenzione al profitto.

Il giorno dopo, sabato 7 settembre alle 16.30 alla Cascina Bagaggera di La Valletta Brianza, spazio allo spettacolo per bambini Rana rana! Fiabe al pié del monte di Teatro del Rimbalzo, di e con Ombretta Zaglio, mentre alle 18 a Villa Greppi di Monticello Brianza Giorgio Scaramuzzino presenta il premiato Dentro gli spari – Una storia di mafia (Salani 2010, Premio Andersen 2011, Prix Sorcières 2012). Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Silvana Gandolfi, il monologo è basato sulla storia vera di un ragazzo testimone dell’omicidio del padre e del nonno per mano mafiosa e che, nonostante i condizionamenti familiari, si oppone alla legge dell’omertà.

Chiude la giornata Fine pena ora, in cartellone alle 21 nell’Area del Museo Etnografico di Bulciago (in caso di pioggia Spazio Agorà). La pièce dei torinesi Tedacà è tratta da un testo di Elvio Fassone, autore, magistrato ed ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Sul palco viene raccontata la corrispondenza lunga oltre 30 anni tra un ergastolano e il suo giudice in «un’opera – spiegano gli organizzatori – che scuote e commuove, che si domanda come conciliare la domanda di sicurezza sociale, l’istituto dell’ergastolo e l’idea costituzionale della detenzione come riabilitazione».

L’ultimo giorno di festival, domenica 8 settembre, si apre alle 16.30 a Villa Borromeo di Arcore (in caso di pioggia Auditorium) con I racconti di Penda di Piccoli Idilli, spettacolo di narrazione con musica dal vivo tratto da racconti della tradizione orale africana. Affidati alla memoria e trasmessi nei secoli, i racconti rivivono sul palcoscenico grazie al griot Souleymane Diabate che accompagna Bintou Ouattara, narratrice e danzatrice, con un apparato acustico fatto di strumenti dai suoni caldi e profondi e di voci dal gusto speziato.

Si continua alle 18 nella Corte del Municipio di Viganò (in caso di pioggia Palestra Comunale), dove va in scena L’immaginifica storia di Espérer di Teatro delle Forme, uno spettacolo che viaggia dall’Africa a Ventimiglia attraverso il canto, la musica popolare e l’ironia, una favola allegorica che trasforma il dramma dei migranti nell’utopia di un’isola senza confini.

È infine il giornalista Domenico Iannacone il protagonista dell’ultimo appuntamento di L’ultima luna d’estate 2024. Alle 21, a Villa Lattuada di Casatenovo (in caso di pioggia Villa Mariani), il giornalista e regista  sale sul palco con Che ci faccio qui. In scena. Si tratta di un «racconto neorealistico – spiegano dal festival – in cui Iannacone si cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste giornalistiche in uno spazio intimo di riflessione e denuncia, rompendo le distanze, prendendo per mano lo spettatore e accompagnandolo nei luoghi che ha attraversato, per condividere emozioni, ricordi e l’unicità di quegli incontri speciali».

INFORMAZIONI – Biglietti: €15 intero, €15 spettacolo con aperitivo, €12 ridotto, €5 spettacoli per bambini. Abbonamenti: €100 luna piena; €45 5 spettacoli a scelta; €30 3 spettacoli a scelta; €24 2 spettacoli a scelta.

Prenotazione obbligatoria per inaugurazione, aperitivi e spettacoli itineranti. In caso di pioggia sono previsti luoghi alternativi indicati nel programma.

Per info e prenotazioni: Segreteria c/o Municipio – via Alighieri, Bulciago – ore 12-18, prenotazioni@teatroinvito.it, tel. 0341.1691394 – 346.5781822 – www.teatroinvito.it

 

 

Share.

L'autore di questo articolo

Avatar