LECCO – Novanta opere raccontano un momento di transizione nell’arte italiana, a cavallo tra due secoli e tra Verismo sociale, Divisionismo e Simbolismo. Si tratta di Poetiche. Quotidiano e immaginario nell’arte italiana tra Ottocento e Novecento, la mostra allestita tra Palazzo delle Paure e Villa Manzoni di Lecco e che prende in considerazione l’arte italiana della seconda metà dell’Ottocento, periodo in cui conosce un più profondo interesse per la questione sociale e, contemporaneamente, per un nuovo spiritualismo. Un’esposizione che può contare sulla presenza, tra gli altri, di lavori di artisti del calibro di Giovanni Segantini e Giuseppe Pellizza da Volpedo e che sarà visitabile sino al 20 novembre 2022.
Curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi – Visit Different in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, la mostra rappresenta la prima di cinque tappe di un percorso che da qui fino a novembre 2024 intende indagare la scena culturale italiana nelle prime sei decadi del XX secolo. Un progetto che partendo dall’analisi dei linguaggi pittorici vuole dare spazio, come comunicano gli organizzatori, anche al contesto storico e sociale dell’epoca trattata, il tutto con un taglio didattico e divulgativo.
E a far da fil-rouge in questa prima mostra del ciclo è l’interesse che gli artisti selezionati hanno destinato sia alla questione sociale che all’immaginario simbolista: in mostra, infatti e accanto ai due maestri citati, anche Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Giovanni Sottocornola, Plinio Nomellini, Francesco Michetti, Antonio Mancini, Leonardo Bistolfi e altre figure meno note e ugualmente in grado di restituire il contesto di fine Ottocento su cui, nei decenni successivi, si sono innestate le più importanti novità del XX secolo.
«Il primo passo in un percorso dedicato all’arte del Novecento – afferma, infatti, la curatrice Simona Bartolena – non può che essere ancora nel territorio del secolo precedente. Gli ultimi due decenni dell’Ottocento, infatti, sono stati l’indispensabile anticamera delle novità che hanno poi caratterizzato gli anni successivi. Poetiche osserva e racconta il passaggio tra i due secoli in tutta la sua complessità, analizzando attraverso più di novanta opere d’arte di artisti straordinari (da Previati a Segantini, da Pellizza a Mancini, da Nomellini a Bistolfi) anche la situazione sociale, economica e politica dell’Italia postunitaria, in un momento di progresso e crescita ma anche di evidenti difficoltà e fragilità, soprattutto dal punto di vista sociale».
Un racconto che parte, quindi, dall’arte per poi aprirsi alla situazione italiana del tempo, in bilico tra verismo sociale e visione. È dalla seconda metà dell’800, innanzitutto, che gli artisti sviluppano un crescente interesse per la questione sociale; un periodo che vede la nascita delle prime organizzazioni dei lavoratori, in cui si preparano i primi scioperi e si verificano insurrezioni contadine. «Parallelamente, muta – così gli organizzatori – anche lo sguardo degli artisti che descrivono il soggetto spesso con impietosa oggettività, senza alcun compiacimento o edulcorazione e con un’attitudine prossima al Verismo, così com’è accaduto anche in letteratura». Un approccio a cui si affianca, però, anche un ritrovato spiritualismo, la necessità di una più intima riflessione di stampo maggiormente simbolista.
Ecco, quindi, che il percorso espositivo prende le mosse, a Palazzo delle Paure, dal tema sociale, proponendo, tra pittura di genere e interesse politico, dipinti di Michele Cammarano, Vincenzo Gemito, Teofilo Patini, Francesco Michetti, Antonio Mancini, Angelo Morbelli e altri. È il lavoro, colto nei suoi più diversi aspetti, a essere protagonista delle opere di autori quali Giovanni Sottocornola, Carlo Fornara, Plinio Nomellini e Ambrogio Alciati, la cui tecnica si avvicina a quella divisionista. Poi, progressivamente, l’allontanamento dal mondo reale e l’avvicinamento all’onirico, come nel caso della pittura di paesaggio affrontata con toni sempre più visionari da Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Emilio Longoni, Vittore Grubicy, Giovanni Sottocornola.
E ancora, a seguire, una selezione di opere dedicata, come anticipato, ai sogni e alle visioni, tra simbolismo e allegoria, dove Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Leonardo Bistolfi, Plinio Nomellini, Giorgio Kienerk, Luigi Russolo, Jules Van Biesbroeck, Adolfo Wildt e altri accompagnano il visitatore fino a tendenze già novecentesche, tra Simbolismo e Liberty.
Infine, spostandosi nelle sale di Villa Manzoni, una serie di lavori di Emilio Longoni, Emilio Gola, Baldassarre Longoni, Achille Tominetti, Arturo Rietti ispirati, invece, al tema della vita nei campi, tra denuncia sociale, malinconia per una realtà in profondo mutamento e immaginario idilliaco.
INFORMAZIONI – Dall’1 luglio al 20 novembre 2022 | Palazzo delle Paure e Villa Manzoni di Lecco.
Orari: lunedì chiuso, martedì 10 – 14, da mercoledì a domenica 10 – 18. Biglietti (acquistabili esclusivamente a Palazzo delle Paure): intero 10 euro, ridotto 7 euro.