LECCO – 34 quattro scatti in bianco e nero e in grandi dimensioni raccontano il patrimonio di archeologia industriale incastonato tra le montagne e i torrenti lecchesi e documentano il rapporto tra paesaggio naturale, urbano e industriale che caratterizza la nostra città. Allestita fino al prossimo 16 gennaio nelle sale della Torre Viscontea, Di roccia e d’acciaio è una mostra che espone una trentina di scatti dei fotografi lecchesi Giacomo Albo e Marco Introini, ai quali si affianca una settantina di altre fotografie raccolte nel catalogo.
Un’iniziativa promossa dal Comune di Lecco e dal Sistema Museale Urbano Lecchese e che propone un itinerario per immagini lungo le sponde dei torrenti, nelle valli strette, all’ombra delle pareti rocciose del Corno Medale. Un omaggio all’acqua come forza motrice per la lavorazione dell’acciaio e insieme a un territorio che cambia, nel tempo, la sua vocazione e che deve prepararsi alle sfide future, il tutto sullo sfondo di montagne che fanno da spettacoli quinte. Poi, più a valle, ciò che resta delle storiche realtà produttive e un paesaggio che ci appare trasformato, fatto di nuovi insediamenti.
«In uno spazio costretto da vincoli orografici invalicabili, il paesaggio urbano lecchese – spiegano, infatti, gli autori – si è andato disegnando per buona parte sulla base degli insediamenti produttivi legati all’attività metallurgica e meccanica. Dalle strette valli, dove gli opifici sfruttavano l’inerzia delle acque dei torrenti, agli impianti maggiori che costituivano una cortina a ridosso della ferrovia, alle infrastrutture, ai sistemi di trasporto. La riorganizzazione di buona parte di queste aeree, una volta dismesse, ha posto il tema di un riassetto della città. Oggi i grandi insediamenti industriali hanno lasciato il posto a quartieri residenziali, giardini, aree libere in attesa di una strategia di riutilizzo».
Una mostra che, nell’intento degli autori, vuole porre l’accento anche su come per oltre un secolo gli abitanti dei rioni lecchesi situati nei pressi dei torrenti abbiano vissuto proprio di roccia e d’acciaio, «inaugurando sfide sulle vie alpinistiche più ardite delle falesie e alternando la vita in fabbrica all’arrampicata. A valle il lavoro e poi – concludono – lo sguardo verso la cima».
INFORMAZIONI – La mostra e il catalogo sono realizzati con il contributo di Fondazione Comunitaria del Lecchese, Confindustria Lecco-Sondrio, Acel Energie e Scatolificio Lecchese SpA e il patrocinio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecco e del FAI Lecco. Sponsor tecnico è Milani SpA. Orari di apertura: giovedì, sabato e domenica dalle 10 alle 18; venerdì dalle 14 alle 18.