ONLINE – Dalle finestre sul mondo, con recenti e premiate pellicole in arrivo dall’Africa, dall’Asia e dall’America Latina, ai migliori cortometraggi africani. Dallo sguardo italiano sui tre continenti alla sezione dedicata al cinema al femminile, con una riflessione sul suo ruolo sociale, sulla parità di genere e sul valore delle diversità. Il meglio del cinema dei continenti africano, asiatico e sudamericano proposto, per quest’edizione, in modalità digitale. Dal 20 al 28 marzo 2021 torna il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina (www.fescaaal.org), la manifestazione milanese giunta alla sua trentesima edizione, organizzata dal Coe – Associazione centro orientamento educativo e che, in quest’anno segnato dalla pandemia, va online. Nove giorni di proiezioni, incontri con gli autori, eventi speciali e multidisciplinari ispirati alle culture dei tre continenti cui la kermesse è dedicata, tutti fruibili a distanza.
«Quella di quest’anno – dichiarano le direttrici artistiche Annamaria Gallone e Alessandra Speciale – sarà un’edizione “speciale” che, oltre a celebrare un anniversario importante, vuole essere una riflessione sulla storia del festival e sulla sua missione iniziale: promuovere la conoscenza delle cinematografie dei tre continenti per contribuire ad accrescere la diversità culturale dell’offerta cinematografica in Italia come occasione di dialogo, innovazione e creatività».
E così, anche in un anno di Covid-19, non mancheranno le proiezioni: 50 film (tra cui 22 prime italiane, 3 prima europea e 1 prima mondiale) selezionati tra le più recenti produzioni, scelti su circa 600 lavori ricevuti e suddivisi, qui, in tre diverse competizioni – Miglior Lungometraggio del Concorso Finestre sul Mondo, Premio al Miglior Cortometraggio Africano e il Premio al Miglior film del Concorso Extr’A, quest’ultimo dedicato a film italiani girati nei tre continenti – e in sezioni speciali, da quella dedicata al cinema al femminile ai Flash, anteprime di rilievo di registi affermati.
Un cartellone di pellicole visionabili sulla piattaforma MyMovies.it (a questo link) previa sottoscrizione di un abbonamento (standard 10 euro, sostenitore 30 euro), cui si affiancheranno dibattiti ed eventi collaterali, pensati ad accesso libero su Zoom e in streaming sui canali social del FESCAAAL.
Consigliamo di consultare il sito del festival www.fescaaal.org per restare aggiornati sulle singole proiezioni.
L’apertura con “La nuit des rois”
Ad aprire l’edizione 2021 del festival è l’appuntamento fissato per sabato 20 marzo alle 19.30: un’inaugurazione che vedrà la presenza, in collegamento, della direzione artistica e dello staff e che sarà seguita, alle 20.30 (e poi disponibile on demand fino a martedì 23 marzo), dalla proiezione su MYmovies del film d’apertura: La nuit des rois del regista franco-ivoriano Philippe Lacôte. Tra i più importanti film dell’Africa sub-sahariana dell’ultimo decennio e presentato alla 77^ Mostra del Cinema di Venezia, La nuit des rois è attualmente nella lista preliminare per l’Oscar 2021 nella categoria Miglior Film Straniero. Una pellicola girata nell’infernale prigione di Abidjan e che, come anticipano gli organizzatori «si cala nello spazio fisico e mentale di un prison movie per poi “evadere” dalla dimensione claustrofobica e trasformarsi in un grande omaggio alla tradizione orale dell’intrattenimento africano: griot, teatro, canti rituali, danza e magia». Un rituale che, all’interno del carcere, elegge un detenuto “roman”, colui che dovrà intrattenere – con i suoi racconti e fino all’alba – i compagni, pena la morte.
Premio “Comune di Milano” al Miglior Lungometraggio del Concorso Finestre sul Mondo. I titoli
Tra i titoli in gara per questa sezione del festival, innanzitutto, due film rivelazione della Semaine de la Critique di Cannes: si tratta di Nuestras Madres di César Díaz, storia di un figlio ossessionato dalla ricerca delle spoglie del padre desaparecido ai tempi della guerra civile in Guatemala, e di Le miracle du saint inconnu di Alaa Eddine Aljem, che con humour e satira sottile racconta il Marocco contemporaneo. Sempre da Cannes, sezione Un Certain Regard, il film Adam, opera prima della giovane regista marocchina Maryam Touzani, storia di amicizia e solidarietà tra due donne sole e emarginate dalla società marocchina. Ci si sposta in Corea, invece, con Scattered Night delle registe Lee Jihyoung e Kim Sol, inquietante ritratto familiare in cui genitori workaholic sul punto di divorziare si devono confrontare con figli molto precoci. Dal Kenya, poi, il documentario di Sam Soko Softie, racconto di dieci anni di «vicissitudini politiche e familiari – spiegano dal festival – del giovane leader idealista Boniface Mwangi, dall’attivismo nelle piazze alle elezioni regionali sfidando apertamente le potenti e corrotte lobby politiche fino alle minacce di morte».
Tre film anche dalla Berlinale 2020: si tratta di Veins of the World della regista mongola Byambasuren Davaa (tra paesaggi mozzafiato e sfruttamento indiscriminato delle compagnie minerarie), di Los Lobos del messicano Samuel Kishi Leopo (sulle difficoltà di adattamento di una mamma e dei suoi due bimbi immigrati da poco dal Messico negli USA) e di The Shepherdness and the Seven Songs Pushpendra Singh, storia della giovane nomade Laila sullo sfondo dei paesaggi del Kashmir e delle tensioni dell’attuale conflitto. Arriva dall’Angola, invece, Air Conditioner del regista/artista Fradique, visione distopica in cui dai fatiscenti palazzi di Luanda cominciano a cadere, misteriosamente, i condizionatori d’aria. Vincitore del Premio al Miglior Film del Cile 2019, infine, la commedia drammatica tra realismo e musical pop latino Lina from Lima di María Paz González, che propone il ritratto inedito di una domestica peruviana che dopo anni in Cile, lontana dalla famiglia, decide di inventarsi una nuova vita.
Premio al Miglior film del Concorso Extr’A
In gara per la sezione dedicata ai film italiani girati nei tre continenti e con uno sguardo sull’attualità del nostro paese c’è, innanzitutto, Talking Dreams di Bruno Rocchi, girato in un villaggio dell’Africa Occidentale, dove gli ascoltatori di una radio locale raccontano i loro sogni per ricevere consigli e interpretazioni rivelando la psiche di una comunità segnata da miseria e migrazioni. E poi L’armée rouge di Luca Ciriello, incursione nella comunità ivoriana di Napoli, e Celles qui restent di Ester Sparatore, girato in Tunisia, dove alcune donne si battono contro l’oblio sociale dei loro cari, giunti in Italia clandestinamente e poi scomparsi. In gara anche Aboy di Chiara Delva, che segue un giovane del Gambia di ritorno a casa dall’Europa; This Is Not Cricket di Jacopo de Bertoldi, ambientato nel cuore di un quartiere multietnico di Roma, e Old Child di Elettra Bisogno, con protagonista un giovane rollerblader di Gaza costretto a lasciare la sua terra.
Premio al Miglior Cortometraggio Africano
Ultimo premio in palio quello destinato al miglior cortometraggio africano. In gara, qui, il vincitore delle Giornate cinematografiche di Cartagine True Story del tunisino Amine Lakhnech, che unisce la passione per i fumetti, la magia nera e l’horror gotico per raccontare la storia di emarginazione e rabbia giovanile di una ragazza reclusa sin dalla nascita perché nata con un cuore troppo grande. Vincitore del Grand Prix al Miglior Cortometraggio Internazionale al prestigioso festival di Clermont-Ferrand 2020, invece, Da Yie del ghanese Anthony Nti, che con ritmo incalzante ripercorre l’avventura alla scoperta del pericoloso mondo degli adulti di due bambini di periferia e i dubbi esistenziali di un giovane criminale. Dall’Etiopia e dal Sudafrica due registe emergenti: Hiwot Admasu Getaneh presenta A Fool God, corto incentrato su una ragazzina ribelle che non riesce a dare un senso alle credenze della nonna; Zamo Mkhwanazi porta Sadla, piccola storia di abusi ordinari nella periferia di una città sudafricana.
La sezione “Donne sull’orlo di cambiare il mondo”
È una novità di questa edizione: la partecipazione del FESCAAAL al palinsesto annuale I talenti delle donne, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano in collaborazione con l’Ufficio Reti e Cooperazione Culturale. Una novità che ha portato alla creazione di una sezione con film recenti di registe provenienti da Africa, Asia e America Latina e una tavola rotonda per riflettere sul cinema al femminile e il suo ruolo sociale. Tra i titoli in cartellone, quindi, Noura’s Dream della regista tunisina Hinde Boujemaa, che qui ritrae una donna musulmana che sceglie di battersi per il diritto all’amore anche al di fuori dal matrimonio, e Scales della regista saudita Shahad Ameen, racconto d’emancipazione di una ragazzina che si batte contro un rito ancestrale.
Fissata per sabato 27 alle 17.30, poi, la tavola rotonda Private spaces, global issues, contemporary visions. Come le cineaste dei tre continenti stanno cambiando la visione del mondo, con ospiti Farah Polato (ricercatrice Università Padova filmologia, studi interculturali e post- coloniali), Michela Occhipinti (regista e presidente della Giuria del Concorso Lungometraggi), Beatriz Seigner (regista e membro della Giuria, che presenta al festival il suo ultimo lavoro Between Us, a Secret, Brasile); Hinde Boujemmaa (regista e membro della Giuria, Tunisia) e le registe Hiwot Adamasu (Etiopia), Shahad Ameen (Arabia Saudita), Marìa Paz Gonzàlez (Cile), Maryam Touzani (Marocco).
INFORMAZIONI – Le pellicole sono visionabili su MyMovies.it (a questo link) previa iscrizione alla piattaforma e sottoscrizione di un abbonamento (standard 10 euro, sostenitore 30 euro. Qui le modalità per abbonarsi). Dibattiti ed eventi collaterali sono consultabili sul sito del festival e saranno trasmessi gratuitamente su Zoom e sui canali social del FESCAAAL. Per informazioni sul programma cliccare qui.