ONLINE – Un libro che, oltre a raccontare il progetto di cooperazione promosso in Camerun da associazione Centro Orientamento Educativo e Dontstop Architettura con il sostegno di AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, mette in luce la relazione esistente tra design, educazione e cooperazione e punta l’attenzione sul gioco, inteso non solo come strumento di conoscenza e relazione con gli altri, ma anche come valida modalità progettuale nel campo del design. Stiamo parlando del volume Play & Design from Cameroon. 12 prototipi ispirati al tema del gioco (Corraini Edizioni): un lavoro curato dall’architetto Michele Brunello e protagonista, sabato 20 febbraio alle 15, di una prima presentazione virtuale. Un appuntamento in programma su Zoom (per partecipare è necessario iscriversi scrivendo a Prashanth Cattaneo: p.cattaneo@coeweb.org) e inserito nell’AnthroDay 2021, iniziativa organizzata da un gruppo di antropologhe e antropologi dell’Università di Milano Bicocca con l’intento di divulgare l’Antropologia.
Un libro, questo al centro dell’incontro, che parla del design in Camerun e che – attraverso le fotografie di Stefano Graziani e i testi di Michele Brunello, Paul-Henri Souvenir Assako Assako, Prashanth Cattaneo, Lionel Manga, Iolanda Pensa e Luca Fois – segna un punto di arrivo per il progetto di cooperazione promosso da Associazione COE in partenariato con Dontstop Architettura e finanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Si tratta, nello specifico, di CAMon! Promuovere arte e cultura: capacity building, impresa sociale ed istruzione in Camerun, piano che ha coinvolto gli allievi della LABA – Libre Académie des Beaux-arts Douala.
Con una serie di workshops curati dagli architetti di Dontstop Architettura, agli studenti è stato infatti proposto di partire da una rilettura dei grandi maestri del design milanese per sviluppare il «tema del gioco – spiegano dal Coe – come oggetto, spunto, metodo, metafora, linguaggio e soggetto del progetto di design». Una reinterpretazione contemporanea dei giochi tradizionali del Camerun e, più in generale, di giochi della cultura internazionale quali il Lego o il Meccano, sempre affrontati con un approccio progettuale camerunese. «Sperimentando una metodologia di design basata sull’immaginazione e su un’indagine più ampia della realtà – aggiungono dal Coe – gli studenti della LABA – Libre Académie des Beaux-arts Douala hanno progettato oggetti dalla forte valenza empatica: nel processo di continua de-alfabetizzazione e ri-alfabetizzazione del mondo, il linguaggio del design può giocare una partita importante, e la parola empatia potrebbe essere la prossima parola che aiuterà a fare la differenza».
Ora, nel libro proposto, un racconto di dodici giochi nati dal lavoro di questi studenti: stampato su tre diversi tipi di carta (usomano, patinata opaca e colorata in pasta), il volume vuole essere «un contributo interessante – come spiega Prashanth Cattaneo, Associazione COE – del progetto CAMon! e, allo stesso tempo, una buona pratica di promozione dell’arte e della cultura in Camerun, paese dove abbiamo iniziato a operare agli inizi degli anni ’70 e fin da allora anche nel settore del patrimonio culturale diffuso sul territorio nazionale. Dopo la presentazione dei prototipi sviluppati dagli studenti nella mostra allestita a Milano nei mesi prima di Natale in due spazi espositivi diversi, ora presentiamo questo nuovo catalogo, un libro volutamente in tre lingue affinché possa essere fruito a livello internazionale da studenti, professionisti dei settori del design e della formazione, operatori della cooperazione».
«Fin dall’inizio – aggiunge Michele Brunello, DONTSTOP Architettura – il nostro obiettivo è stato quello di dare strumenti, non soluzioni. La componente psicologica, identitaria, relazionale, tecnica che abbiamo voluto stimolare non aveva l’obiettivo di articolare risposte concrete alle esigenze impellenti, piuttosto mirava ad articolare nuove domande poste in maniera corretta, aiutando poi ognuno ad affinare gli strumenti con cui affrontarle. Proporre la progettazione di un gioco è una cosa molto seria, il nostro obiettivo è stato trasmettere un “modus operandi” progettuale, con componenti tecniche ma soprattutto umanistiche. Sulle tecniche in sé, in molti casi, i ragazzi erano già progettisti o artigiani completi, a volte più esperti di noi, soprattutto nel “maneggiare” le risorse locali. I risultati sono stati anche esposti nella mostra itinerante “How do you play?”, ed è immediatamente visibile la grande componente empatica dei prodotti. Dare un valore empatico agli oggetti fa sì che ci affezioniamo ad essi, li rende più duraturi, da “consumare” – conclude – in un tempo infinitamente maggiore del ciclo di vita degli altri oggetti contemporanei…».
INFORMAZIONI – Per partecipare alla presentazione prenotarsi scrivendo a p.cattaneo@coeweb.org. Durante l’incontro interverranno Michele Brunello (Architetto, Co-fondatore di DONTSTOP architettura, curatore del volume), Iolanda Pensa (Ricercatrice alla SUPSI – Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, autrice di un articolo del volume), Prashanth Cattaneo (Pedagogista, Ass. COE, autore di un articolo del volume) e Giovanna Santanera (Antropologa, Ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca).