ARCHIVIO – I “Percorsi nella Memoria” del Consorzio Villa Greppi indagano le “Questioni di Memoria”. In programma eventi online con importanti storici e studiosi

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Noti storici italiani come Marcello Flores, Filippo Focardi o Amedeo Osti Guerrazzi, ma anche studiosi come la semiologa Valentina Pisanty o il docente universitario Frediano Sessi. E ancora giornalisti e scrittori di primo piano come Wlodek Goldkorn, Laura Forti, Alberto Caviglia, per un cartellone di eventi online che si preannuncia di alto livello. Anche quest’anno tornano i Percorsi nella Memoria, la rassegna che il Consorzio Villa Greppi organizza in occasione del Giorno della Memoria, curata dal direttore scientifico Daniele Frisco.

In programma sul sito www.villagreppi.it, sul Canale Youtube e sulla pagina Facebook dell’ente brianzolo dal 25 gennaio al 9 febbraio, per questa edizione i Percorsi hanno come obiettivo quello di aprire un dibattito intorno alla Memoria stessa: un tema, Questioni di Memoria, che secondo Frisco si fa necessario in risposta a una crescente diffusione di casi di antisemitismo, razzismo e negazionismo.

Marta Comi e Daniele Frisco

«Sono stati i dati del Rapporto Eurispes 2020 – racconta, infatti, il consulente storico di Villa Greppi – ad averci convinto dell’importanza di riflettere su come è bene fare memoria. Ben il 15,6% degli italiani ritiene, benché il nostro paese si sia ampiamente impegnato nel promuovere politiche di memoria, che la Shoah non sia mai esistita. Questo ci mette di fronte alla necessità di aprire una riflessione profonda su come, dall’introduzione del Giorno della Memoria, sia stato affrontato il tema, sugli eventuali errori compiuti, sul ruolo della memoria storica nella vita pubblica. Ad aiutarci saranno, anche per quest’anno, ospiti di primo piano: un cartellone di incontri online con alcune tra le maggiori personalità italiane che si sono occupate, nel loro ultimi libri, di questi temi».

Un lavoro, quello sulla memoria, che il Consorzio brianzolo conduce da parecchi anni e che, almeno fino alle ultime edizioni, ha contato anche sulla presenza di testimoni sopravvissuti alla deportazione. «Abbiamo sempre avuto – spiega, infatti, la Presidente Marta Comi – una grande attenzione al tema della memoria e a come essa venga conservata e tramandata: i molti incontri con i sopravvissuti ai campi ci hanno permesso, negli anni, di ascoltare da testimoni diretti quanto è accaduto durante il nazifascismo e con le deportazioni. Il tema scelto per questa nuova edizione vuole anche essere un tributo a loro, ai sopravvissuti ai campi che hanno avuto il coraggio di testimoniare e di raccontare la tragedia che li ha colpiti».

Il programma dettagliato

E così, in un programma che prevede chiacchierate online con i prestigiosi ospiti e che aggiunge anche i cosiddetti Fotogrammi di memoria, ossia brevi introduzioni storiche a tre film in linea con il tema, vediamo comparire nomi di storici e studiosi importanti, chiamati a offrire il loro contributo a un’ampia riflessione.

Ad aprire questa imminente edizione è l’evento fissato per lunedì 25 gennaio alle 21, quando lo scrittore, traduttore, saggista e professore universitario Frediano Sessi presenterà il suo nuovo lavoro: Auschwitz. Storia e Memorie. Un volume corposo (600 pagine) ed edito da Marsilio, frutto di cinquant’anni di ricerche e collaborazioni con storici di tutto il mondo. Al centro, ovviamente, il campo che è simbolo stesso della Shoah, qui raccontato attraverso tre grandi sezioni: l’ascesa al potere di Hitler e il «progetto Auschwitz»; la struttura e la vita nel campo; Auschwitz e la memoria.

Ci si dà appuntamento mercoledì 27 (alle 21), invece, con Laura Forti, tra le drammaturghe italiane più rappresentate all’estero nonché autrice del libro Forse mio padre (Giuntina), al centro della presentazione. Una storia che si apre con la rivelazione di una madre, che poco prima di morire rivela alla figlia la vera identità del padre, dando il via a un viaggio tra frammenti. Una corsa tra le ombre e le luci del passato, per ricostruire una propria memoria.

Ospite venerdì 29 alle 21, invece, il regista, sceneggiatore, autore satirico e scrittore Alberto Caviglia, che per Giuntina firma Olocaustico, romanzo satirico, antiretorico e dissacrante, specchio di un tempo fatto di fake news e perdita dei valori. Al centro un giovane ebreo romano che raggiunge Israele con il sogno di diventare un grande regista e che si troverà a intervistare per il Museo di Yad Vashem gli ultimi sopravvissuti alla Shoah.

Si torna a parlare di un tema che è stato centrale due edizioni fa, invece, con lo storico Amedeo Osti Guerrazzi, ospite lunedì 1 febbraio alle 21. Collaboratore della Fondazione Museo della Shoah di Roma, nel suo libro Gli specialisti dell’odio. Delazioni, arresti, deportazioni di ebrei italiani (Giuntina) lo studioso ricostruisce le dinamiche di collaborazione instaurate tra forze d’occupazione tedesche e apparati fascisti, sottolineando le responsabilità italiane, anche di singole persone comuni, nella deportazione degli ebrei.

E si procede, uno dopo l’altro, con alcuni degli ospiti più attesi: il 3 febbraio alle 21 lo storico Filippo Focardi parla del suo Nel cantiere della memoria, saggio edito da Viella e in cui l’autore riflette su come i processi di ridefinizione delle memorie pubbliche nazionali abbiano innescato in tutta Europa delle “guerre di memoria”, memorie contrapposte affiancate a tentativi di ridefinizione dell’identità nazionale e all’uso politico del passato.

Si prosegue con la semiologa Valentina Pisanty venerdì 5 alle 21: tra i più importanti studiosi italiani del negazionismo, nel suo nuovo libro, I guardiani della Memoria (Bompiani), la studiosa analizza proprio il tema che fa da fil rouge alla kermesse e si domanda come, benché negli ultimi vent’anni la Shoah sia stata oggetto di intense e capillari attività commemorative in tutto il mondo occidentale, razzismo e intolleranza stiano aumentando a dismisura proprio all’interno di paesi in cui le politiche della memoria sono state promosse con maggior vigore.

E ancora, il 7 febbraio alle 21, lo storico Marcello Flores, già docente di Storia contemporanea e Storia comparata all’Università di Siena e autore del nuovo Cattiva Memoria (Il Mulino). Un saggio, questo, che mette in luce il crescente intervento della politica e delle istituzioni nel creare «leggi di memoria», «luoghi di memoria», monumenti, memoriali e il contributo dato dai mass media a una lettura del passato distante dalla coerenza di una narrazione storica rispettosa della verità.

Per chiusura un ospite sempre d’eccezione: il 9 febbraio alle 21 il giornalista Wlodek Goldkorn, a lungo il responsabile culturale de L’Espresso, presenta il suo La scelta di Abramo (Bollati Boringhieri). Un libro, questo, che riflette sui diversi modi di essere ebreo e sulle sfumature che ne rendono impossibile una definizione. «Un saggio – anticipano da Villa Greppi – in cui l’autore parla di Shoah e di Israele, di vittime e carnefici, di antisemitismi e di complottismi, scavando nei nodi irrisolti della nostra contemporaneità».

Infine, come anticipato, il ridotto percorso cinematografico: in mancanza delle consuete proiezioni causa pandemia, il 30 gennaio, il 6 e l’8 febbraio (alle 18) saranno pubblicate online tre brevi introduzioni storiche rispettivamente ai film Ida di Paweł Pawlikowski, 1945 di Ferenc Török e JOJO RABBIT di Taika Waititi, curate dallo stesso Frisco.

Qui è possibile sfogliare il pieghevole dettagliato: https://www.calameo.com/books/00110650829029eae10c2

 

 

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