LECCO – Il viaggio per scelta o per necessità. La ricerca di una via di fuga e poi l’approdo in campi che tolgono umanità. I mezzi di trasporto utilizzati e, proprio lì, figure fantastiche dagli intenti ambigui, forse amici o forse no, in un intreccio di simboli e riferimenti letterari. Dal 4 ottobre all’8 novembre 2020 Palazzo delle Paure di Lecco accoglie la mostra Sul Fil di Ragno della memoria – Different trains, una selezione di opere pittoriche dell’artista lecchese Federico Bario che raccontano storie di chi lascia il proprio presente per un futuro incerto.
Organizzata da ANPI Lecco in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, l’esposizione cita, nel suo titolo, un verso di Eugenio Montale (tratto da Piccolo testamento) e attraverso immagini e impressioni intende dare voce a storie di viaggiatori, di tutti coloro che, per volontà o loro malgrado, sono partiti, lasciando il passato alle spalle.
Futuro ignoto e passato da ricordare: un binomio che sembra proseguire nel solco della ricerca dell’artista, da tempo impegnato nel riflettere, attraverso l’arte, su tematiche quali la Shoah e la memoria. «Le opere scelte per questa mostra si propongono di mostrare parte di un lavoro che mi impegna da anni – spiega, infatti, lo stesso artista – e che indaga la storia dell’uomo viaggiatore che, servendosi di mezzi di fortuna, evocazioni oniriche suscitate in una stanza, fatica e curiosità, speranza mai doma, talvolta costretto in catene o in prigionia, sovente deportato o spinto altrove, cerca un riscatto alle vessazioni, combatte laddove è possibile piuttosto che cedere ai violenti e ai carnefici di turno».
Uomini che viaggiano, quindi, ma soprattutto il mezzo che li trasporta: un riferimento costante al treno, reso esplicito grazie alla presenza, nelle opere, di motrici, carrozze, convogli in corsa su territori vicini e lontani. Una grande allegoria, questa, di un percorso intrapreso da anime che ignorano l’avvenire, cui aggiunge suggestione la presenza di strani personaggi, spettri che inseguono o proteggono, ulteriore metafora di incertezza.
«Creature fantastiche – spiega ancora Bario – appaiono a un tratto con l’intenzione di turbare i viaggiatori, oppure di proteggerli, nelle vesti e nelle forme di custodi delle stazioni in cui ci si può fermare un istante a riflettere, a produrre un pensiero, a evocare un ricordo e stimolare la fantasia, la lotta e la speranza. Vampiri androgini, Golem protettori e turbati, gatti magici si affiancano – conclude – a evocazioni che attingono segno e colore dalle fonti letterarie e contemporanee».
INFORMAZIONI – Dal 4 ottobre all’8 novembre 2020 (inaugurazione sabato 3 ottobre alle 18) | Palazzo delle Paure di Lecco. Orari: la mostra è aperta il mercoledì dalle 14 alle 18 e da giovedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Prenotazione obbligatoria: scrivere a biblioteca.musei@comune.lecco.it.