“Shahrazād” – “Innamorati” di Delforge e Gréban. Parole trite di cui c’è bisogno

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«Amai trite parole che non uno / Osava. M’incantò la rima fiore / Amore, / la più antica, difficile del mondo.» (da U. Saba, Amai)

Costretti in casa, in questi giorni la mancanza di chi amiamo si fa sentire. Ciò che era scontato – stringersi le mani, entrare nelle case, accarezzare un viso, camminare sotto braccio – adesso ci è impedito. E di quella parola trita, che in tempi normali non si osa pronunciare per paura di essere banali, oggi si ha gran nostalgia. Si cerca l’amore nelle voci al telefono, nelle videochiamate, nello spazio tra un balcone e la strada. Chi è un lettore ­– e chi lo sta diventando – sa che i libri sanno essere cura e conforto.

Nato dal sodalizio artistico tra Hélène Delforge e Quentin Gréban – già autori dell’albo illustrato Mamma, pubblicato nel 2018 e tradotto in ventitré lingue – Innamorati (Terre di Mezzo, 2020) è il libro che fa bene sfogliare.

Trentadue storie d’amore, lettere, pensieri, dialoghi, racconti brevissimi, scritti da una penna che di volta in volta si cala in un punto di vista e in una voce diversa. C’è Aurora, che resta a guardare Charlie mentre si allontana; Marguerite, che aspetta Augustin per Natale, perché «tutti dicono che tra poco finirà la guerra» («Questo Natale lo passeremo insieme, ne sono sicura.»); ci sono coppie che durano trent’anni e giovani al primo incontro; le frasi sdolcinate degli amanti impacciati, la routine delle giornate tutte uguali, l’emozione dell’attesa.

C’è la lettera di un padre a sua figlia («Sei libera.[…] Ricordati che sei stata amata, da quando sei al mondo»).

Le parole sono accompagnate dagli schizzi a matita e dalle tavole di Quentin Gréban, che creano un livello di lettura parallelo, autonomo da un punto di vista narrativo. Illustrazioni e testi si intrecciano e fanno di questo libro un oggetto di valore,a cui voler bene.

In questi tempi sospesi e surreali, Innamoràti, o Innamórati.

L’AUTRICE – Belga di origine, la scrittrice conduce studi letterari, per dedicarsi poi all’insegnamento, al giornalismo e alla narrativa per l’infanzia. Hélène Delforge scrive libri per bambini, tra cui Mamma, primo suo albo edito in Italia, a cura di Terre di mezzo Editore nella collana l’Acchiappastorie e illustrato da Quentin Gréban.

L’ILLUSTRATORE – I suoi disegni traggono ispirazione da un’idea grafica, come una tonalità particolare, un punto di vista insolito o un tessuto a motivi geometrici, che dona così vita a una nuova immagine, creata in acquerello su uno schizzo a matita. Quentin Gréban è illustratore, ma a volte anche scrittore e i suoi libri si avvicinano alla cinquantina e sono tradotti in molte lingue. Nel 2000 ha ricevuto il Prix Saint-Exupéry per le sue illustrazioni del libro Les Contes de l’Alphabet. Inoltre nel 1999, 2000 e 2009, l’Annual Prize di Bologna ha selezionato i suoi disegni.

Claudia Farina

                                                                                                                                                         

 

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L'autore di questo articolo

Claudia Farina

È la più piccola dei flâneurs, con una chioma ribelle e un sacco di sogni. Fin da bambina innamorata del racconto e delle parole, saltella tra una storia e l’altra, tra la pagina e la vita. Laureata in Lettere Moderne, è alla ricerca costante di nuove ispirazioni e di luoghi dove imparare. La tesi sulla narrazione nella musica di Wagner è stata un colpo di testa (e un colpo di fulmine!). Suona il clarinetto da (un po’ meno di) sempre, ama la musica, l’amicizia quella vera, la natura, lo stupore e la Bolivia, che porta nel cuore. Crede negli incontri che cambiano la vita e la rendono speciale, come quello con Il Flâneur! Pensa molto (forse, troppo). Le piace viaggiare e scoprire il mondo, fuori e dentro i libri. Nella scrittura si sente a casa ed è convinta che la cultura, passione ribelle, sia davvero in grado di cambiare il mondo.