ARCHIVIO – Lecco:
a Palazzo delle Paure la mostra “I Macchiaioli. Storia di una rivoluzione”

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LECCO – Oltre 60 opere di autori quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani ripercorrono quel movimento artistico che ha rivoluzionato la pittura italiana dell’Ottocento. Dal 4 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020 Palazzo delle Paure di Lecco accoglie I Macchiaioli. Storia di una rivoluzione, una mostra che vuole essere un secondo, nuovo capitolo dell’indagine sull’arte del XIX secolo che il maggiore spazio espositivo cittadino ha cominciato lo scorso anno con l’approfondimento dedicato all’arte lombarda.

Cristiano Banti, Scena romantica, Olio su tavola, 24,5 x 38 cm, Collezione privata

Una mostra, questa lecchese, curata dalla studiosa d’arte Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi – Visit Different in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese e finalizzata ad analizzare, come anticipato, l’evoluzione di un movimento fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana.

Silvestro Lega, Il corsetto rosso, 1890 circa, Olio su tela, 50 x 40 cm, Carpi, collezione Palazzo Foresti

Siamo nella seconda metà dell’Ottocento e Firenze torna a essere una delle maggiori capitali culturali europee, punto di riferimento per intellettuali in arrivo dall’intera Penisola. Un caffè – il Caffè Michelangelo – diviene luogo di incontro prediletto per un gruppo di giovani artisti, tutti accomunati dalla volontà di dipingere il senso del vero e di ribellarsi all’accademismo. Si tratta di quelli che saranno definiti dagli accademici stessi e con un’accezione negativa Macchiaioli: un nome che sarà in seguito adottato dallo stesso gruppo perché capace di incarnarne la filosofia.

Oggi, in omaggio a quel gruppo di artisti, Lecco propone un percorso espositivo che prende il via dalle opere di Serafino de Tivoli e di Filippo Palizzi, precursori di questa rivoluzione che qui si confrontano con un lavoro giovanile di Silvestro Lega, dallo stile ancora purista. E poi, come anticipato, espressioni più mature “della Macchia” con artisti del calibro di Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, Cristiano Banti, definitivamente distanti dalla tradizionale pittura di paesaggio italiana così come dalla lezione della scuola francese di Barbizon e alle prese con un approccio più asciutto e severo, capace di cogliere impressioni immediate dal vero.

Giovanni Fattori, Soldato a cavallo, anni sessanta, Olio su tavola, 13 x 36 cm, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci

In mostra anche i dipinti a soggetto risorgimentale, con i soldati di Giovanni Fattori, e opere firmate dai protagonisti del gruppo dopo gli anni sessanta, «quando la ricerca macchiaiola – spiegano gli organizzatori – perde l’asprezza delle prime prove e acquisisce uno stile più disteso, aperto alla più pacata tendenza naturalista che andava diffondendosi in Europa».

INFORMAZIONI – Dal 4 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020, Palazzo delle Paure – Lecco. Orari: da martedì a venerdì dalle 9.30 alle 19; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Ingresso: 10 euro (intero), 8 euro (ridotto: ragazzi dai 14 anni ai 18 anni, over 65, gruppi precostituiti di adulti oltre le 15 persone) e 5 euro (ridotto speciale scuole e bambini dai 6 ai 13 anni).

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