A cura di Giulia Barranco (Cooked4U)
L’ALIMENTO DI GIUGNO: GLI AGONI
Per noi laghèe, il mese di giugno è da sempre dedicato agli agoni. Durante questo mese infatti viene aperta la loro pesca, generalmente il giorno 15.
Proprio in questo periodo inizia la loro stagione riproduttiva e questi pesci si dirigono a riva per deporre le uova. Sarà per il periodo che coincide con l’inizio della bella stagione, sarà per il fatto che questi pesci sono ottimi e versatili in diverse preparazioni in cucina, sta di fatto che, generalmente dal momento del tramonto fino a notte inoltrata, moltissimi pescatori sono sempre pronti ad accaparrarsi una delle postazioni in prossimità della riva disponibili per questo tipo di pesca (pesca col quadrato). Anche durante il giorno è permessa la pesca; in questo caso è consentita solo con l’utilizzo di mosche artificiali (massimo 5 per lenza).
QUALCHE DATO TECNICO
L’agone (Alosa agone sinonimo di Alosa fallax lacustris) è un pesce di acqua dolce appartenente alla famiglia dei Clupeidi dell’ordine degli Clupeiformes.
È ampiamente presente nel nostro lago ma è stanziale in tutti i laghi prealpini come il Lago Maggiore, il Lago di Lugano, il Lago di Garda, il Lago d’Iseo e il Lago d’Orta. È stato introdotto con successo nei laghi vulcanici laziali (Lago di Albano, Lago di Bracciano, Lago di Bolsena e Lago di Vico).
Nel Lago Omodeo, creato in seguito allo sbarramento del fiume Tirso, delle cheppie rimaste intrappolate si sono trasformate in agoni in una decina d’anni. Sempre in Sardegna, è presente anche nel lago medio del Flumendosa, in notevole quantità.
Le loro dimensioni variano leggermente da un lago all’altro. In media hanno una lunghezza di 15-30 cm. La tipologia caratterizzata da esemplari di dimensioni ridotte e con poche macchie sul dorso (fino 4 o 5) è tipica del Lago di Como. In altri laghi prealpini, soprattutto nel Lago di Lugano e nel Lago di Garda, è invece più diffusa un’altra varietà i cui individui hanno dimensioni leggermente maggiori e più macchie sul dorso (fino a 9 – 10).
Come detto, la pesca è permessa durante la stagione degli accoppiamenti che comincia in giugno e si protrae fino ad agosto, talvolta anche fino a settembre. Durante il periodo della deposizione delle uova, recandosi nelle ore notturne in prossimità delle rive, è possibile vedere e sentire i tipici “barboi”, provocati dall’atto dell’accoppiamento che avviene proprio a ridosso della riva. Nell’accoppiamento una femmina ed uno o più maschi emettono simultaneamente i loro gameti compiendo rapidi giri concentrici in superficie. L’agone depone uova biancastre non adesive, ma fluttuanti, che affondano lentamente e schiudono in circa sei giorni. Vengono deposte da ogni femmina 15-20 mila uova. La maturità sessuale viene raggiunta prima dai maschi (2-3 anni) e poco dopo dalle femmine (3-4 anni).
Gli agoni hanno un’alimentazione di tipo planctofoga (si nutrono con il plancton) nei primi 3 anni di vita; in seguito diventano anche ittiofagi (si nutrono di pesci). Non è una specie a rischio estinzione ma, in alcuni laghi, complice la pesca intensiva e le condizioni ambientali, il loro numero è calato notevolmente (es. Lago d’Orta).
GLI AGONI IN CUCINA
L’agone che si trova nel nostro lago è considerato una delle specie più pregiate in quanto dotata di carni più magre e quindi più adatte alla realizzazione di uno dei prodotti più famosi e comuni per questo tipo di pesce, i cosiddetti “missultin” ovvero i missoltini, ottenuti mettendo gli agoni a essiccare e quindi ponendoli con foglie di alloro in un recipiente di latta dove vengono pressati. Grazie a questo tipo di trattamento si conservano più a lungo: quando era più difficile conservare i prodotti freschi, questa tipologia di preparazione era sicuramente la più diffusa.
Attualmente gli agoni possono essere cucinati anche alla griglia o messi in carpione. Anche quest’ultima preparazione era abbastanza diffusa in passato proprio perché si prestava a una conservazione più duratura del prodotto. Gli agoni non vengono sfilettati ma carpionati interi.
La ricetta che vi propongo coinvolge proprio i missoltini. Essendo molto saporiti sono ottimi in abbinamento con un prodotto neutro come la polenta, in particolare se ne avete di avanzata e pronta da tagliare a fette per mangiarla anche fredda. È un ottimo modo per gustare la polenta anche nei mesi più caldi, come aperitivo, antipasto o un pranzo veloce!
LA RICETTA DEL MESE – POLENTA E MISSOLTINI
Ingredienti per 4 persone
4 fette di polenta (oppure 8 fette piccole)
6-8 missoltini (in base alla grandezza)
Olio
Pepe
Aceto
DIFFICOLTÀ – Facile
TEMPO DI PREPARAZIONE – 20 minuti + 1 ora per la polenta
PROCEDIMENTO – Tagliare a fette la polenta fredda. Se si desidera si può anche grigliare o tostare al forno. Prendere i missoltini e cuocerli su entrambi i lati su una griglia calda. Una volta caldi, pulirli dalla pelle e dalle lische e ridurli in piccoli pezzetti. Condirli con olio, pepe e una spruzzata di aceto e disporli sulle fette di polenta.
p.s.: è possibile anche stendere la polenta su una placca e fare delle piccole monoporzioni come vedrete dal video su youtube.
Giulia Barranco