LECCO – È uno dei personaggi più poliedrici del cinema italiano, regista, attore, sceneggiatore, ma anche architetto, regista pubblicitario, direttore di scuole di cinema e di festival, esperto di animazione e di mimica. Stiamo parlando di Maurizio Nichetti, che mercoledì 2 maggio alle 21 (presso il Centro Sociale di Germanedo, a Lecco) presenterà il suo libro Autobiografia involontaria, nuovo appuntamento con il corso Capire la storia del cinema dell’associazione Dinamo culturale.
Regista di film come Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare che hanno avuto un successo internazionale, Maurizio Nichetti è stato definito dalla critica tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta il Woody Allen italiano, grazie soprattutto al folgorante esordio registico di Ratatapla, e i suoi film sono stati accostati al neorealismo fantastico. Ma la sua carriera è stata costellata anche da numerose esperienze: dalla fondazione del gruppo teatrale Quelli di Grock alla collaborazione con Bruno Bozzetto, fino a esperienze registiche teatrali e alla didattica presso la Civica Scuola di Cinema di Milano, l’Università Cattolica di Milano, il Centro sperimentale di cinematografia e lo Iulm. Diversi i riconoscimenti arrivati durante la sua carriera, soprattutto nei festival internazionali che lo hanno fatto diventare uno dei registi italiani più premiati all’estero.
Nella sua autobiografia, Nichetti racconta dei successi e delle inevitabili delusioni e parla degli incontri che hanno segnato il suo lavoro, da Jacques Tati a Charlie Chaplin, da Moretti a Troisi e Benigni. «La lettura – si legge nella presentazione del libro – scorre, divertita e divertente, lungo pagine scritte con la leggerezza e la sensibilità tipiche dei suoi film, che cercano anche di capire come muoversi in una società dell’immagine di cui ci crediamo protagonisti mentre ne siamo i burattini. A parlare è ovviamente Maurizio Nichetti, che si propone come testimone oculare e laterale dei cambiamenti di costume, politica e linguaggi della comunicazione che riguardano tutti noi».
L’ingresso è libero.