LECCO – Registi più rodati e giovani che si mettono alla prova con un medium che non perde mai il suo fascino, il tutto unito a produzioni che raccontano il nostro territorio. Autori cinematografici e film-maker del lecchese tornano a raccontare un po’ delle loro fatiche: si tratta della terza edizione della rassegna cinematografica Lecco CineInCittà, iniziativa che, novità di quest’anno, va in scena allo Spazio Teatro Invito di via Ugo Foscolo. Promossa da Lecco Film Commission e dalla giovane associazione Spettacolaree – con il patrocinio e il sostegno del Comune di Lecco – dal 16 febbraio al 13 aprile 2018 torna, infatti, la kermesse che vuole promuovere il territorio attraverso prodotti audiovisivi e che contemporaneamente intende far conoscere a un pubblico sempre più vasto i film-maker lecchesi. Una rassegna che, per l’edizione 2018, si amplia ulteriormente, arrivando a proporre 5 diversi appuntamenti nell’arco di tre mesi. Consolidata la formula che vedrà presenti, durante le singole proiezioni in cartellone, anche i registi, il tutto in una grande festa del cinema locale.
«Lecco CineInCittà – commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza – è frutto di una rinnovata collaborazione, che permette di ampliare l’offerta cinematografica in città. L’Amministrazione comunale, a fianco di Lecco Film Commissione e Spettacolaree porta, presso lo Spazio Teatro Invito, cinque appuntamenti attraverso i quali intende far conoscere al territorio a cui appartengono, i suoi registi e filmmaker, nonché le produzioni che portano il nome di Lecco e la creatività dei suoi autori al di fuori dai confini territoriali della città».
LE ANTICIPAZIONI SULL’EDIZIONE 2018 – Venendo al programma, ad aprire la rassegna sarà, venerdì 16 febbraio, Le allettanti promesse, documentario di poco più di un’ora realizzato da Chiara Campara e Lorenzo Faggi e girato in occasione del raduno mondiale di Wikipedia che si è tenuto lo scorso anno a Esino Lario. Un docu-film, questo, che racconta i preparativi nei mesi precedenti all’evento, il coinvolgimento degli abitanti e «la tranquilla indifferenza – anticipano gli organizzatori – di una quotidianità che ancora fa i conti coi ritmi della montagna». Un racconto corale, il progetto, che narra un microcosmo in trasformazione, diviso tra tradizione e modernità, tra chiusura e accoglienza. A seguire sarà la volta del mediometraggio Con le spalle nel vuoto –Vita di Mary Varale, realizzato a quattro mani dai lecchesi Sabrina Bonaiti e Marco Ongania e incentrato su una donna che dal 1925 al 1935, sfidando i pregiudizi e le costrizioni sociali della sua epoca, ha dato ascolto al richiamo irresistibile del viaggio e dell’esplorazione, arrivando a scalare più di 200 cime.
Il giorno seguente, sabato 17 febbraio, l’appuntamento è con Sentire il mio passo sul sentiero di Carlo Prevosti e Jacopo Santambrogi, documentario che narra quattro storie di persone che hanno lasciato la città per vivere in montagna. E si rimane in tema montagna subito dopo: in programma per la stessa serata, infatti, anche Perdutamente Cerro Torre, da Cesare Maestri a Casimiro Ferrari, film di montagna firmato da Paola Nessi e a cura di Alessandro Masciadri e che vuole essere una raccolta di testimonianze su una delle montagne più affascinanti e insieme controverse: il Cerro Torre. Dal tragico tentativo di Cesare Maestri e Toni Egger fino all’impresa di Casimiro Ferrari, la produzione vuole essere un affresco corale di un monte divenuto leggenda. Chiude la serata di sabato, infine, un documentario realizzato per il 25° anno di attività della Cooperativa Il Ponte e realizzato da Antonio Losa. Si tratta di Rispetto e Umanità, produzione che mette in luce il lavoro, spesso dietro le quinte, di una simile realtà socio-sanitaria.
Venendo alla terza serata della kermesse, l’appuntamento è per il 2 di marzo, quando protagonista sarà la videomaker lecchese Ilaria Pezone. Suoi, infatti, i tre titoli in cartellone, a partire da 1510 – sogno su carta impressa con video, circa 7 minuti di lavoro in cui i 1510 «sono i fotogrammi dipinti – afferma la stessa regista – al fine di ricreare l’atmosfera di un sogno ricorrente, nel quale parenti, vivi e morti, si intrattengono con apparente spensieratezza, ignorando la mia richiesta di aiuto». A seguire sarà la volta di Indagine su sei brani di vita rumorosa dispersi in un’estate afosa – raccolti e scomposti in cinque atti. Si tratta di un film che ha partecipato anche al Filmmaker Film Fest 2016 e che mette in scena sei differenti situazioni con altrettanti personaggi molto vicini all’autrice, tutti mostrati nell’atto di interpretare loro stessi nella quotidianità, nel loro essere votati alla musica (o più in generale all’arte) con modalità e risultati distinti. Infine il corto Vedere tra, interessante documento che Pezone ha dedicato alla mostra che Palazzo delle Paure ha dedicato al fotografo Luigi Erba.
Il quarto appuntamento della rassegna, in programma per sabato 4 marzo, è un tuffo nei cortometraggi e nei videoclip: una serata interamente dedicata a filmati realizzati da ragazzi lecchesi o che hanno frequentato le scuole professionali e che vedrà la proiezione, nell’ordine, di Fili di Alice Clerici, Pandora di Gabriele Fortuna, Over Turn di Fabrizio Comolli, Sottocassa del regista e autore lecchese Antonio Losa, La cantina di Andrea Gianviti, Videoclip di Alberto Alessi, Peepfone di Gabriele Marelli, Milano City di Sara Bonini, Operazione Demoni di Michele Lozito e due videoclip, uno di Matteo Colombo e l’altro di Federica Grisoni.
Infine la serata di chiusura, fissata per venerdì 13 aprile, quando sarà proiettato il mediometraggio Storia di una goccia della regista lecchese Nicoletta Favaron, da quest’anno vice presidente del Festival della Montagna e dell’esplorazione città di Trento. Un documentario animato, il film, che racconta di una piccola goccia d’acqua paffuta, simpatica e impaurita: teme ciò che non conosce e non sopporta di essere sempre trasportata dalla corrente, in perenne movimento. «Nel suo viaggio attraverso l’ambiente montano – si legge nella presentazione del lavoro – si imbatterà in quattro atleti e una guida alpina che fanno della montagna il terreno di gioco ideale per le loro attività sportive e dell’acqua la risorsa imprescindibile dell’allenamento. Arricchito dall’esperienza delle narrazioni delle persone incontrate, il viaggio di Goccia si tradurrà in un percorso di crescita, di esplorazione e di conoscenza e apprezzamento della vita». A seguire sarà la volta del corto L’albero di cartone di Maurizio Faia, storia di un uomo che ha perso la moglie incinta e che ora vive per la strada. Infine una carrellata di Videoclip realizzati dal rapper lecchese Emanuele Battazza, seguiti da altri lavori di Matteo Colombo (già presente il 4 marzo). L’ultima parte della serata sarà riservata al saggio finale di alcuni allievi dei corsi e dei laboratori dell’associazione Spettacolaree con videoclip, sketch e cortometraggi.
INFORMAZIONI – Tutte le serate avranno inizio alle 21. Il Flâneur, media partner dell’iniziativa, vi terrà aggiornati sugli appuntamenti in programma. Per scaricare il programma dettagliato della rassegna cliccare qui.