LECCO – La fame, il cibo, l’abbuffata. E poi, per circa un’ora dopo il pasto, la paura: «se il cibo era contaminato, il veleno entrerà in circolo rapidamente». È la vita di dieci assaggiatrici di Hitler, dieci donne che nell’autunno del ’43, a Gross-Partsch, un villaggio poco distante dalla Tana del Lupo, divengono cavie delle SS, che con attenzione studiano le loro reazioni al cibo. Cavie, quindi, necessarie per assicurarsi che quanto preparato per il Führer non sia avvelenato.
Ispirato alla vera storia di Margot Wölk e di altre come lei, Le assaggiatrici di Rosella Postorino è un romanzo edito da Feltrinelli e che ci porta in piena seconda guerra mondiale, quando le sorti del conflitto sembrano per la prima volta poter cambiare e quando i sospetti di complotti contro Hitler iniziano a farsi strada. Ospite della Libreria Volante il prossimo sabato 20 gennaio (alle 18), l’autrice racconterà ai lettori lecchesi un po’ del suo ultimo romanzo: affiancata dall’editor Laura Cerutti, Postorino parlerà, quindi, di Rosa Sauer, personaggio di fantasia che è protagonista delle sue pagine.
Ha 26 anni, Rosa: giunta da Berlino, senza sapere bene perché è una delle dieci donne selezionate dalle SS. Affamata come tutte, con incredulità si troverà a dover mangiare quanto “offertole”: «le SS – si legge, infatti, nella presentazione del volume – posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: “mangiate” dicono, e la fame ha la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame». Poi, una volta finito tutto, sessanta minuti di osservazione: «”Tempo un’ora e sarete libere”. “O morte,” chiosò un camerata».
E la vita procede, chiuse in quella mensa: amicizie, ostilità, alleanze, patti segreti tra le assaggiatrici, e ancora, nella primavera del ’44, l’arrivo di un severo e ingiusto comandante, con cui Rosa intreccerà «un legame speciale, inaudito». Una donna vittima della violenza della Storia, fragile ma desiderosa di sentirsi ancora via, in bilico tra il Bene e la collusione con il Male.