LECCO – Argo, vecchio cane di Odisseo, è forse l’emblema della fedeltà del miglior amico dell’uomo ed è a lui che Omero dedica alcuni versi del XVII canto dell’Odissea, parole intense che restituiscono il senso dell’attesa tenace e testarda, la gioia del riconoscimento. Roberto Alinghieri porta a Lecco questi versi: uno spettacolo dal titolo Odisseo e il fedele cane Argo, in programma per giovedì 30 novembre alle 21, sul palco del Teatro Cenacolo Francescano. Secondo appuntamento con la Stagione di Prosa promossa dal Comune di Lecco e ospitata eccezionalmente dal teatro di Piazza Cappuccini, dopo Enzo Vetrano e Stefano Randisi con il loro Totò e Vicè la rassegna propone ora un capitolo di Odissea – Un racconto mediterraneo, produzione del Teatro Pubblico Ligure per la regia di Sergio Maifredi.
Strutturato come un percorso da costruire canto dopo canto, Odissea – Un racconto mediterraneo affida ai grandi cantori del teatro contemporaneo la lettura e l’interpretazione di singoli canti dell’opera omerica. «La scommessa – dice il regista – è quella di staccare dalla pagina scritta il più grande racconto di avventure della letteratura occidentale: l’Odissea, nata per essere ascoltata». Ed è così che ogni libro del poema viene affidato a un diverso interprete: protagonisti sono, per fare qualche nome, Piergiorgio Odifreddi, Moni Ovadia, Paolo Rossi, Amanda Sandrelli, Tullio Solenghi, Dario Vergassola. Un progetto che punta alla riscoperta dell’oralità e che nel tempo ha coinvolto anche ospiti come Vinicio Capossela, Ascanio Celestini, Lella Costa, Corrado d’Elia, Gioele Dix, Gian Luca Favetto, Teresa Mannino e Roberto Vecchioni.
Tornando alla serata lecchese, sarà l’attore Roberto Alinghieri a portare in scena il Canto XVII dell’Odissea. Chi non ricorda almeno il nome di Argo, il vecchio cane di Odisseo, l’unico a riconoscerlo al suo arrivo a Itaca? Giunto vestito da accattone, infatti, Odisseo è insospettabile e irriconoscibile; solo Argo, cane fedele, non ha bisogno di prove: nascosto tra gli stracci, quel forestiero è il suo padrone. «Argo potrebbe andargli incontro e scodinzolare – scrive il professor Sciamarelli, traduttore del canto – in altre parole dire a tutti “Ulisse è tornato”. Tutti gli crederebbero, ma ciò non accade: Argo muore all’istante e al rischio del riconoscimento, si preferisce seguire il cammino tortuoso del resto del poema».
INFORMAZIONI – Per conoscere tutti gli appuntamenti della rassegna cliccare qui. Biglietto singolo: 23 euro platea (18 ridotto), 17 galleria (13 ridotto). Per acquistare i biglietti online cliccare qui.