ARCHIVIO – Due giorni di blues lungo il fiume: a Brivio torna “Italian Blues River”

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BRIVIO – Dall’energia della Alex Usai Band al garage acustico dei Sacred Roots, band formata dagli storici Mauro Ferrarese e Max Prandi; dal giovane talento del chitarrista Gabriele Scaratti alla Gnola Blues Band, senza dimenticare i Limido Brothers, con Marco alla chitarra e Franco all’armonica. L’uno e il due luglio 2017 torna l’atteso appuntamento con il festival Italian Blues River, la manifestazione gratuita che dal 2003 porta a Brivio, a due passi dal fiume Adda, alcuni dei più importanti esponenti del panorama blues italiano e internazionale. Numerosi, come ogni anno, gli artisti di livello che per due giorni si alterneranno sul palco allestito in via Lungolago Monfancone: una quindicesima edizione che, come anticipato, metterà insieme un grande cast, con alcuni tra i migliori artisti italiani della musica del diavolo.

Gabriele Scarlatti

Gabriele Scarlatti

Un festival come sempre organizzato dall’omonima associazione, che per festeggiare il quindicesimo compleanno ha scelto di proporre una special edition: «15 anni – così gli organizzatori – sono un traguardo che non avremmo mai immaginato di raggiungere e di cui siamo davvero molto orgogliosi. Per celebrarlo nel migliore dei modi abbiamo chiesto a tutti gli artisti coinvolti di partecipare a un gioco: riproporre – oltre ai loro potenti set – 15 brani di 15 artisti diversi che si sono succeduti in questi anni sui nostri palchi. Tutti hanno aderito con grande entusiasmo così tutti e 5 gli artisti coinvolti proporranno 3 brani a scelta dai repertori dei grandi musicisti che abbiamo ospitato, da Joe Bonamassa a Johnny Winter, dai Nine Below Zero a Robert Cray, da John Hiatt ai Gov’t Mule, da John Hammond a Roberto Ciotti».

IL PROGRAMMA – Ad aprire la due giorni sarà, sabato sera alle 21, la Gabriele Scarlatti Band, che presenterà il disco di fresca realese Get out of home. Voce e chitarra della formazione, Scarlatti non nasconde di essersi ispirato nel corso della sua carriera a Eric Clapton: «È lui – afferma il musicista – ad aver influenzato maggiormente il mio stile nel blues e nel rock melodico, sia dal punto di vista vocale che chitarristico, anche se nel melodico ho preso ispirazione anche da Mark Knopfler».

Alex Usai

Alex Usai

Semi di Blues, raggi di Funk e gocce di Jazz si uniscono, invece, nella musica della Alex Usai Band, seconda ospite della serata. «Alex Usai – anticipano dal festival – si è distinto in ambito jazzistico e vanta collaborazioni con importanti musicisti tra cui Franco Cerri, vince premi come Il Premio Massimo Urbani, Premio Chicco Bettinardi e Premio Eddie Lang. Allo stesso tempo si dedica anche ad altri generi che lo portano a suonare in diversi festival soul-blues con molti artisti internazionali. Whose Eye Tour presenta i brani dell’omonimo disco più altri del primo lavoro discografico della band Blues Tale».

Domenica si parte dal pomeriggio: attesi per le 16, infatti, i Sacred Roots, trio composto da Alessandra Cecala alla voce e al contrabasso, Max Prandi alla voce e alla batteria e Mauro Ferrarese alla voce e alla chitarra. L’amore per il blues e gli spirituals nelle loro forme più arcaiche e per il prewar folk stanno alle base di questo progetto, mentre a seguire sarà la volta dei Limido Brothers, gruppo nato nel 1994, quando tre musicisti di Arluno, uniti non solo dalla passione per il blues ma anche da un reale legame di sangue, «decidono – spiegano da Italian Blues River – di creare un insieme musicale in cui il talento individuale si possa fondere, generando così un particolare sound di gruppo».

Gnola Blues Band

Gnola Blues Band

A chiudere la due giorni sarà, infine, la Gnola Blues Band, nata per iniziativa del leader e chitarrista Maurizio Glielmo, per anni a fianco del leggendario Fabio Treves sui palchi dei più importanti festival italiani e internazionali. È lui a dare il via, nell’89, a una band con l’obiettivo iniziale di percorrere gli itinerari più classici del blues. La band parte infatti dalla interpretazioni degli standard per poi fondere gli elementi della tradizione in interessanti composizioni originali.

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