Una finestra su “ITERfestival”: “L’amore addosso” di Sara Rattaro

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OSNAGO – La verità non ha mai un solo aspetto, proprio come le persone. La verità raccontata da Sara Rattaro in L’amore addosso è complessa, sottile, diversa e piena di luci e di ombre, proprio come i personaggi che la portano. Addosso. Addosso come l’amore: né sopra, né sotto, né vicino, né accanto, né appresso. Proprio addosso. Ed è un attimo che, da bene infinito, poi l’amore si trasformi in prigione. L’amore è una trappola, quando ti arriva addosso.

«Chi siamo noi per pretendere di capire qualcosa di inspiegabile come l’amore? Tutto quello di cui possiamo sentirci sicuri è un cumulo di ricordi più o meno sbiaditi e a qualche certezza non ancora smentita. Tutto qua. Perché l’amore, quando ti arriva addosso, è il migliore dei tranelli».

Che cos’è la verità? Giulia ha la sua verità, fatta di intuizioni e di sospetti. Verità, per Giulia e per molti, è paura: di essere giudicati, di essere traditi, di cadere e di essere incapaci di affrontare la terra dura e poi di rialzarsi, di perdere, di ricominciare. La verità è che Sara Rattaro ha scritto un romanzo fiction che rispecchia la vita reale e che affronta, o soltanto sfiora e lascia da scoprire, tanti aspetti del nostro presente: dal feroce pregiudizio al vuoto della comunicazione, dalla famiglia al segreto del tradimento, dall’amore sincero all’amicizia, sincera.

Sara-RattaroSara Rattaro è stata ospite per iterfestival a Osnago lo scorso sabato 29 aprile per raccontare un po’ di Giulia, della mamma di Giulia, di Emanuele, di Federico, di Ilaria, personaggi luminosi e oscuri del nuovo L’amore addosso, romanzo uscito a Marzo 2017 per Sperling&Kupfer.

Uno sguardo limpido e sorridente, una penna pulita e fluida. Chi conosce l’autrice lo sa, la struttura narrativa dei suoi libri cattura il lettore, la scrittura lo tiene incollato alle pagine. Una scrittura visiva la sua – lei stessa la definisce così – che nasce e si dipana prima nella mente e negli occhi e che poi si getta con urgenza sulla pagina e diventa d’inchiostro e diventa storia. La storia di Giulia, delle sue vite, della sua ferita, delle sue paure, della sua pazzia è irresistibile, forse perché parla un po’ di tutti noi.

Claudia Farina

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L'autore di questo articolo

Claudia Farina

È la più piccola dei flâneurs, con una chioma ribelle e un sacco di sogni. Fin da bambina innamorata del racconto e delle parole, saltella tra una storia e l’altra, tra la pagina e la vita. Laureata in Lettere Moderne, è alla ricerca costante di nuove ispirazioni e di luoghi dove imparare. La tesi sulla narrazione nella musica di Wagner è stata un colpo di testa (e un colpo di fulmine!). Suona il clarinetto da (un po’ meno di) sempre, ama la musica, l’amicizia quella vera, la natura, lo stupore e la Bolivia, che porta nel cuore. Crede negli incontri che cambiano la vita e la rendono speciale, come quello con Il Flâneur! Pensa molto (forse, troppo). Le piace viaggiare e scoprire il mondo, fuori e dentro i libri. Nella scrittura si sente a casa ed è convinta che la cultura, passione ribelle, sia davvero in grado di cambiare il mondo.