A cura di PeregoLibri di Barzanò (Lc)
L’importante era riempire riempire riempire. Le sue giornate e il cuore. Ma la principessa, poveretta, sapeva riempire solo a modo suo: troppo.
A volte, la vita ci trapassa il cuore da parte a parte e ci lascia un buco dentro, un vuoto che qualcuno riempie di dolore, qualcuno di rabbia, altri di smarrimento, di paura. Alla Principessa Qualcosa di Troppo, che, dalla nascita, troppo sente, troppo vuole, troppo strilla, troppo corre, troppo dorme, troppo mangia, troppo ama, insomma, troppo È, il buco nel cuore si riempie di Niente.
Dopo la morte della sua mamma, la Regina Una di Noi, Qualcosa di Troppo, che sempre troppo sa, non sa più: Che cos’era la morte, insomma, lo sapeva. Ma non sapeva che cos’era la morte di sua mamma. E non sapeva che cos’era quel buco che adesso si ritrovava al posto del cuore. Un buco troppo buco al posto di un cuore troppo cuore.
La reazione della Principessa è quella di fare fare fare, in modo da riempire quel buco nel petto di cose, di nozioni, di parole, di avventure, di emozioni, di rumore. Fare per riempire. E il cuore, così gonfio, rischia di scoppiare. Chi non riesce proprio a trovare spazio in quel buco è la Regina, la sua mamma. Come mai non riesce ad incontrarla come fa il Re durante le notti?
Qualcosa di Troppo prova a dare ascolto al Cavalier Niente, un ragazzo strano, un vecchio bambino che abita la collina, che le consiglia di provare a non-fare. Presto, però, il Troppo addomesticato della Principessina torna ad essere troppo e lei torna ad essere troppo impaziente, troppo cocciuta, troppo ostile, troppo arrabbiata, troppo sola. Cerca sollievo nelle cose, nelle avventure che è convinta di dover vivere, nelle relazioni virtuali che presto rinsecchiscono e muoiono.
Qualcosa di Troppo cerca di fuggire da Niente nascondendosi in sentimenti illusori, viaggiando con Qualcosa di Buffo, Qualcosa di Blu, Qualcosa di Giusto, Qualcosa di Speciale, Qualcosa di Più, credendo ogni volta di provare amore, «nella pancia, un’onda, due, centosette, mille. Era l’amore, forse, quello? Ma certo: era l’amore!», ma finendo sempre per sentirsi sola a cercare, nel silenzio, il suo Niente.
Questo Cavaliere, un po’ coscienza e un po’ amico caro, mette davanti agli occhi della Principessa e di tutti noi – che, a pensarci bene, Qualcosa di Troppo molto spesso siamo – la verità delle illusioni dei nostri bisogni e la bellezza e la genuinità dei nostri desideri puliti. La ricerca dell’appagamento ai nostri bisogni non coincide con la ricerca della nostra felicità. Qualcosa di Troppo crede di riempre il suo bisogno d’amore di volta in volta con Qualcosa di diverso. Ed è felice! Finché – succede sempre – una mattina si sveglia e, senza apparente motivo, senza che nulla sia cambiato dal giorno precedente, si accorge che ciò che credeva amore era illusione, ed è svanito.
Oggi è difficile fare spazio a Niente nelle nostre vite e imparare a non-fare, ma, come ci insegna Qualcosa di Troppo, non è impossibile: basta abbassare le difese, svuotare il vuoto dal troppo che l’opprime e dare ascolto alle parole del Cavalier Niente: Se non farai pace con lo spazio vuoto dentro di te, niente potrà mai davvero riempirti. «La vita è una bottiglia!» esclamò Qualcosa di Troppo, anche se non capiva esattamente quello che stava dicendo.
Già. E hai mai visto una bottiglia fare i capricci quando è vuota?
[…]
Fai come la bottiglia, allora. Smettila una volta per tutte di rincorrere tutte queste avventure: è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura.
Questo libro è un romanzo e anche una fiaba e, come tutte le fiabe, tocca il cuore e scatena l’immaginazione. La sua potenza è amplificata dalle illustrazioni di Tuono Pettinato, uno dei più originali fumettisti italiani. Non perdetelo, è Qualcosa di meraviglioso!
Conosciamo l’autrice
Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive ancora oggi. A Roma ha le sue radici, ma i sentieri che percorre la portano a girare l’Italia e a conoscere persone. Ha esordito come scrittrice nel 1999 con Una vita sottile; tra i titoli più noti e amati ci sono: Le luci nelle case degli altri (2010), Per dieci minuti (2013), Avrò cura di te, scritto a quattro mani con Massimo Gramellini (2014), Adesso (2016), grazie al quale abbiamo avuto il piacere di conoscerla, nella sua luminosa semplicità, in PEREGOLIBRI. Collabora con programmi radiofonici, televisivi, con La Stampa e con riviste come Vanity Fair, Io Donna e Donna Moderna.
E l’illustratore?
Tuono Pettinato, al secolo Andrea Paggiaro, è nato nel 1976 ed è uno dei più quotati autori di fumetto italiani. Ha collaborato con diverse riviste, tra cui Internazionale, Linus e Repubblica XL. Tra i suoi libri: Il magnifico lavativo, Garibaldi, vincitore nel 2012 del Premio Forte dei Marmi per la Satira Politica; Enigma. La strana vita di Alan Turing (con Francesca Riccioni); Nevermind, Corpicino, We are the champions (con Dario Moccia). I suoi disegni rendono questo libro Qualcosa di ancor più straordinario.
Claudia di PeregoLibri