LECCO – Il cinema americano e gli anni Ottanta saranno al centro della nuova lezione di Capire la storia del cinema. Dopo il focus dedicato a David Lynch, il corso organizzato dall’associazione Dinamo Culturale riprende con la presentazione dell’ultimo libro del critico cinematografico Pier Maria Bocchi, Invasion USA. Idee e Ideologie del cinema americano anni ’80. Un decennio, quello degli Ottanta in America, come tutti sanno caratterizzato dall’edonismo, dall’arrivismo, dalla Reaganomics, ma anche ricco d’inquietudini sottotraccia e in buona parte causa di successive problematiche, dall’Aids al declino dell’impero sovietico, dalla crescita delle disuguaglianze sociali alle operazioni in America centrale e in Medio Oriente.
Un decennio americano, potremmo dire, poco approfondito dal punto di vista cinematografico: aspetto, questo, che nella serata di mercoledì 25 gennaio alle 21 (presso il Laboratorio Aperto del Centro Polifunzionale di Lecco) sarà trattato da Bocchi. Membro del comitato di selezione del Torino Film Festival e firma di riviste specializzate come Cineforum, Blow Up e Marla. Cinema alla fine delle immagini, nelle pagine del suo libro il critico analizza la produzione cinematografica hollywoodiana e indipendente a stelle e strisce, cercando di andare oltre i luoghi comuni e mettendo in luce le contraddizioni di un periodo molto più complesso delle apparenze.
«Invasion Usa – si legge infatti nella presentazione del libro – è il primo testo italiano ad occuparsi specificatamente del cinema americano degli anni ’80. Si tratta di un’epoca e di un mercato ancora troppo sottovalutati, che buona parte della critica fatica a considerare degni di studio: tuttavia sono fondamentali per capire l’evoluzione di un Paese e di un immaginario, e per comprendere inoltre il nostro presente, sia industriale, sia di spettatori. In un clima di profondissime trasformazioni socio-politiche, il cinema americano degli anni ’80 modifica decisamente dinamiche e abitudini, idee e ideologie: niente sarà più come prima. Quello degli anni ’80 americani non è un mercato cinematografico né trascurabile, né superficiale, ma anzi complesso e contradditorio. Dove non sono soltanto le cifre (da capogiro) a parlare».
L’ingresso è libero.