ARCHIVIO – A “Capire la storia del cinema” si parla di François Ozon, regista tra i generi

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ozonLECCO – «Regista tra i generi, firma sfuggente all’etichetta d’autore, nei suoi film Ozon fa riverberare echi di Fassbinder e Hitchcock, Resnais e Bergman, Minnelli e Walt Disney». Ne parlano in questi termini gli organizzatori del corso Capire la storia del cinema,  ciclo di incontri che nella serata di mercoledì 21 dicembre (dalle 21, presso il Laboratorio aperto di via dell’Eremo 28, a Lecco) volge lo sguardo a un relativamente giovane cineasta dal grande talento. Dopo i numerosi approfondimenti dedicati a David Lynch, il prossimo appuntamento con il corso promosso dall’associazione Dinamo culturale avrà per protagonista proprio François Ozon, regista e sceneggiatore francese. Una serata che sarà l’occasione per presentare il secondo numero della rivista quadrimestrale INLAND, che dopo l’esordio dedicato a Rob Zombie si avventura, ora, nella prima monografia italiana sul regista di pellicole quali 8 donne e un mistero, Nella casa e Giovane e bella.

frantzReduce dal nuovissimo Frantz – film di quest’anno che porta sul grande schermo una storia ambientata nel 1919, quando sulla tomba di un soldato tedesco si incontrano la fidanzata del defunto e un giovane francese, dando inizio di un rapporto fatto di sensi di colpa e ricordi – nel corso della sua carriera di cineasta Ozon si distingue per il suo uso ironico dei generi cinematografici classici. Una filmografia, la sua, che «abita con piglio sfacciato – così ne parlano dal Corso – e annoiata nonchalance il mondo della cinefilia. Un cinema obliquo, libero, fluido, queer».

A tenere la lezione sarà Giulio Sangiorgio, organizzatore e ideatore di Capire la storia del cinema, giornalista e redattore del settimanale di cinema, musica, televisione e spettacolo FilmTv. Condirettore della collana Heterotopia per la casa editrice Bietti, Sangiorgio è anche direttore responsabile, sempre per il medesimo editore, della rivista monografica INLAND, di cui mercoledì conosceremo il secondo numero. Tra le numerose collaborazioni, infine, quella con il mensile di critica cinematografica duellanti, con il bimestrale Marla. Cinema alla fine delle immagini e con il sito di critica spietati.it.

L’ingresso è libero.

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