LECCO – L’angelo sterminatore, commedia nera del 1962 dal carattere antiborghese e anticlericale. Continua il ciclo di incontri che il corso Capire la storia del cinema dedica a Luis Buñuel e protagonista di questo nuovo appuntamento è il periodo compreso tra il ’56 e il ’65, anni in cui il regista spagnolo si trova a lavorare tra Messico, Francia e, in parte, di nuovo nel suo paese. Un periodo che, come anticipano dal corso, è caratterizzato dalla sua riscoperta critica a livello internazionale: tra produzioni del calibro di Nazarin e Viridiana, la fase al centro del quarto incontro del modulo è quella anche de L’angelo sterminatore, film di cui mercoledì 13 aprile (dalle 21 al Centro Polifunzionale di via dell’Eremo, a Lecco) parlerà Giulio Sangiorgio, organizzatore e ideatore del corso ormai giunto alla sua undicesima edizione.
Una pellicola che ha i tratti della vicenda onirica. Una cena a casa di una famiglia dell’alta borghesia si fa via via sempre più strana, è un susseguirsi di eventi insoliti e inspiegabili, sino al più assurdo di tutti: l’impossibilità per gli ospiti di lasciare la casa. Nessuna spiegazione razionale: per i presenti sembra non esserci modo di oltrepassare la porta, benché questa sia aperta.
Una trama, questa, che pare essere punto di partenza, un pretesto, per scavare nel mondo borghese, nella psicologia di chi vi è parte. Rimasti soli nella ricca casa, i personaggi sono come prigionieri di loro stessi, sono simbolo di una morale che morale non è, danno sfogo a pensieri e istinti, si scontrano, si fanno violenti. «In questo mostruoso giro di atti mancati – così ne parla Il Morandini. Dizionario dei film – il surrealismo di Buñuel si manifesta in tutta la sua ricchezza fantastica. Pur essendo assai precisa l’analisi di classe, si ha il sospetto che in questo verdetto d’impotenza Buñuel alluda a condanne più vaste e vi coinvolga il genere umano nel suo complesso».
L’ingresso è libero. Per informazioni: capirelastoriadelcinema@gmail.com