MILANO – Cento anni fa, precisamente il 17 agosto del 1916, moriva uno degli esponenti di spicco del Futurismo, insieme teorico ed espressione del celebre movimento culturale italiano. Si tratta di Umberto Boccioni, figura cui Palazzo Reale di Milano dedica oggi (fino al 10 luglio 2016) una grande mostra, pensata per presentare il percorso artistico e la levatura internazionale di un uomo che proprio con Milano, città in cui prende forma questa avanguardia artistica e letteraria, ha avuto un forte legame. Una mostra, Umberto Boccioni. Genio e Memoria, curata da Francesca Rossi e Agostino Contò e che raccoglie circa 280 opere tra disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti. Opere, quindi, ma anche fonti documentarie inedite, raccolte per inserire l’artista e i suoi lavori in una lettura di più ampio respiro.
Frutto di un progetto di ricerca curato dal Gabinetto dei Disegni della Soprintendenza del Castello Sforzesco, promossa dal Comune di Milano e prodotta e organizzata da Castello Sforzesco, Museo del Novecento e Palazzo Reale con la casa editrice Electa, l’esposizione raccoglie materiali prestati da importanti istituzioni museali e collezioni private di tutto il mondo ed è stata pensata in modo da offrire un percorso selettivo sulle fonti visive che hanno maggiormente contribuito alla formazione artistica e all’evoluzione dello stile dell’artista. Un tour che si sviluppa cronologicamente e per nuclei tematici e in cui a fare da filo conduttore sono, come anticipano dal museo milanese, sessanta disegni del Castello Sforzesco realizzati dall’artista. Un nucleo, questo, «di eccezionale qualità, capace di per sé di riassumere le linee essenziali del percorso artistico di Boccioni tra il 1906 al 1916».
LE SEZIONI DELLA MOSTRA – Due, nel dettaglio, le sezioni in cui è divisa la mostra. Si parte con una prima sala introduttiva, dove sono esposte opere guida: c’è, infatti, l’Autoritratto, una sorta di rappresentazione simbolica di quello che sarà il percorso; ci sono, poi, i tre Diari di Boccioni, scritti tra il 1907 e il 1908 e fondamentali per capire l’artista; e ancora La fidanzata a Villa Borghese di Giacomo Balla esposta a fianco di Campagna romana, dipinto realizzato da Boccioni proprio nel periodo in cui era allievo di Balla. Le influenze di diverse correnti figurative europee e della tradizione classica e rinascimentale, i primi tentativi futuristi ma ancora legati alle esperienze divisioniste ed espressioniste, i modelli di riferimento: questa prima parte punta l’attenzione sulla formazione dell’artista e prepara alla visita della seconda sezione della mostra, quella dedicata al Boccioni futurista. Qui, nella seconda parte, obiettivo del percorso diviene, infatti, indagare l’applicazione dei principi teorici espressi dall’artista nei suoi interventi e negli scritti programmatici e verificare il modo di procedere. Un focus che si apre con un excursus attraverso le rappresentazioni della città e della periferia di Milano, «dalle prove divisioniste realizzate nel 1908 sino a Forze di una strada dell’Osaka City Museum of Art e al primo approdo programmatico al dinamismo plastico espresso in Elasticità del Museo del Novecento, tra i massimi capolavori di Boccioni dedicati alla rappresentazione futurista della città industriale moderna». E poi, di opera in opera, le tappe pittoriche e scultoree dell’artista con soggetti quali, tra gli altri, Antigrazioso, Materia, Dinamismo di un Ciclista, Cavallo + cavaliere + case, Forme uniche della continuità dello spazio, la serie dei Dinamismi di un corpo umano e la ritrattistica matura, «nella quale si impone con autorevolezza la nuova direzione espressiva a cui Boccioni si era rivolto poco prima della scomparsa prematura: un ritorno alla figuratività pregno di originali riflessi della lezione cézanniana e cubista». In mostra, oltre alle opere, il racconto della vicenda futurista scandito attraverso gli scritti di Boccioni e una vasta rassegna stampa datata dal 1911 al 1916, quest’ultima appartenuta alla sorella dell’artista e raccolta da Marinetti e Boccioni.
INFORMAZIONI – Fino al 10 luglio 2016, Palazzo Reale – Milano. Orario: lunedì dalle 14:30 alle 19:30, martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9:30 alle 19:30, giovedì e sabato dalle 9:30 alle 22:30. Biglietti: intero 13 euro, ridotto 11 euro. Il biglietto include l’ingresso anche alla mostra 2050. Breve storia del futuro e offre un ingresso gratuito al Museo del Novecento. Per info: www.palazzorealemilano.it