MILANO – 120 opere tra affiches e pannelli decorativi firmate da uno dei più significativi interpreti dell’Art Nouveau, unite a ceramiche, mobili, ferri battuti, vetri, sculture e disegni per ripercorrere il periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento. La mostra Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau, allestita a Palazzo Reale sino al 20 marzo 2016, è un viaggio alla scoperta di quello stile che sul finire del XIX secolo si è diffuso, pur con nomi differenti, in tutta Europa. Promossa dal Comune di Milano e prodotta e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore, l’esposizione propone un percorso che di sala in sala intende ricostruire il gusto elegante, prezioso e insieme sensuale dell’epoca, il tutto attraverso le creazioni di Alfons Mucha, gli arredi e le opere d’arte decorativa di artisti e manifatture europei dello stesso periodo.
Un’esposizione, quella milanese, curata da Karel SRP, già curatore della grande mostra monografica sull’artista che si è tenuta nel 2013 a Praga, e da Stefania Cretella e che «si inserisce – questo il commento dell’assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno – nel percorso che Palazzo Reale intraprenderà nel 2016, teso ad approfondire, attraverso i grandi movimenti artistici e i loro protagonisti, quel periodo di transizione e di importanti trasformazioni che si colloca tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento: una riflessione che culminerà nella grande mostra sul Simbolismo, in apertura a febbraio 2016, e nell’importante progetto dedicato a Boccioni durante la prossima primavera».
Tra i più importanti interpreti dell’art nouveau, l’artista ceco Mucha è stato promotore di un’arte visiva innovativa e potente: «le immagini femminili dei suoi manifesti – spiegano gli organizzatori – erano molto diffuse e popolari in tutti i campi della società del suo tempo e ancora oggi si può facilmente individuare la sua inconfondibile cifra stilistica». Uno stile, quello di Mucha, ben riconoscibile e applicabile a vari contesti, dai poster alle pubblicità, dalle illustrazioni al design, dalle opere architettoniche alla decorazione d’interni.
E così la mostra di Palazzo Reale si articola in otto sezioni tematiche, che passo per passo affrontano i diversi modelli iconografici modernisti. A una prima parte dedicata al teatro, con una serie di poster e manifesti realizzati da Mucha e ritraenti un’icona come Sarah Bernhardt, segue una sezione dedicata alla vita quotidiana, dove trovano posto realizzazioni grafiche di confezioni di prodotti che entravano abitualmente nelle case del tempo: scatole dei biscotti Lefevre‐Utile e tavolette di cioccolato Idéal passando si alternano qui a profumi e prodotti per l’infanzia. E poi ancora il tema della figura femminile, la sezione dedicata al giapponismo – che sia nelle opere di Mucha che nell’arte decorativa svela l’influenza dell’arte esotica e orientale sulla produzione europea – e il mondo animale, con pavoni, serpenti e libellule che decorano oggetti d’arte. Materiali preziosi come pietre e gioielli anticipano, infine, le ultime due sezioni, dedicate rispettivamente al tempo – in mostra grafiche di calendari, rappresentazioni di stagioni e parti del giorno – e all’immaginario floreale, in particolare rose, ninfee, iris e gigli che «letteralmente “invadono” – concludono i promotori – la produzione Liberty e Art Nouveau».
INFORMAZIONI – Fino al 20 marzo 2016, Palazzo Reale – Piazza del Duomo 12, Milano. Orari: lunedì 14,30 – 19,30; martedì – mercoledì – venerdì – Domenica 9,30 – 19,30; giovedì – sabato 9,30 – 22,30. Biglietti: Intero 12 euro, Ridotto 10 euro
Per ulteriori informazioni: www.mostramucha.it