OGGIONO – Il fronte orientale. La crudeltà di una guerra fatta di trincee e di ordini talvolta incomprensibili, di battaglie definite «assurde». In occasione del centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra, il Comune di Oggiono ospita uno spettacolo liberamente tratto da uno dei più celebri romanzi ambientati proprio durante il primo conflitto mondiale, Addio alle armi di Ernest Hemingway. Un nuovo appuntamento, questo, con l’edizione 2015 di Circuiti teatrali lombardi, il progetto promosso dalla Provincia di Lecco in collaborazione con i comuni coinvolti e Regione Lombardia e che mercoledì 4 novembre fa tappa, come anticipato, a Oggiono, precisamente nella sala consiliare.
D’amore e guerra, questo il titolo dello spettacolo diretto da Marco Filatori e in programma per le 21, parte proprio dal capolavoro dello scrittore americano: c’è il protagonista, Frederick Henry, giovane statunitense che sceglie di arruolarsi come volontario nella Sanità italiana e che presto si innamora di Catherine Barkley, bella infermiera. C’è la guerra che si protrae, tra morti, feriti, ammutinati. E c’è la tragedia personale, «una Caporetto umana – così la definiscono dalla compagnia – che diviene specchio della Caporetto storica». Ma lo spettacolo, come detto, non sarà un puro adattamento del libro di Hemingway: in scena, infatti, ci sarà anche la storia di un altro giovane, questa volta di nazionalità italiana. Si tratta di Luigi, irredentista che sceglie di lasciare il suo paese austro-ungarico per arruolarsi come volontario tra le fila dell’esercito italiano. Un dramma diverso, quindi: quello di un uomo che dovrebbe combattere sul fronte opposto ma che sente di volersi battere per l’Italia. Un ideale che lascia presto il posto alla cruda realtà: Luigi sarà «scaraventato, come soldato semplice, in prima linea sul fronte orientale e sarà travolto dalla una guerra fatta di trincee inespugnabili e battaglie assurde volute da generali imbevuti di retorica patriottica e vanità. Un ragazzo come tanti che ha un solo sogno, semplice e immenso: uscire vivo dalla guerra e sposare, in un’Italia finalmente pacificata, la ragazza che ama sotto la bandiera che ama».
Due vicende personalissime, quelle che saranno narrate nello spettacolo, ugualmente drammatiche e messe a confronto: «una – concludono dalla compagnia – è il negativo dell’altra, apparentemente simili ma profondamente diverse nel modo di percepire e di vivere la guerra. Una sorta di nemesi sullo sfondo della disfatta di Caporetto».
INFORMAZIONI – Con Laura Negretti e Gustavo La Volpe. Regia e drammaturgia di Marco Filatori (Teatro in Mostra). L’ingresso allo spettacolo è libero.