LECCO – Una proiezione, un approfondimento e, per finire, uno spettacolo di e con Lucilla Giagnoni. Il Teatro Cenacolo Francescano di Lecco si prepara al Giubileo straordinario della Misericordia proponendo tre appuntamenti sul tema. Tre eventi speciali che si inseriscono nel cartellone della sala lecchese, rispettivamente in programma per il 13 ottobre, 24 novembre e 15 dicembre. Un appuntamento al mese, quindi, per indagare, attraverso media e linguaggi diversi un’unica tematica: quella della Misericordia.
Si parte, come detto, martedì 13 ottobre, quando dalle 21 sarà proiettato il docu-film di Lydia B. Smith Sei vie per Santiago (ingresso con offerta libera). Un viaggio di circa 800 chilometri, che passo dopo passo lungo lo storico cammino di Santiago racconta soprattutto di persone: ad affrontare il percorso sono infatti loro, con le rispettive scelte, difficoltà, gioie, con quotidiani alti e bassi. Un’impresa per nulla semplice, che da secoli accomuna genti di ogni paese, che affrontano la fatica dapprima in modo individuale, per poi condividerla. Il Cammino di Santiago «la regista lo ha fatto nel 2008 – spiegano dal Cenacolo – dopodiché, al ritorno a casa, la stessa “chiamata” che l’aveva messa sulla strada spagnola la prima volta, l’ha indotta a tornare per documentare il pellegrinaggio di altri. Il suo approccio è profondamente umanistico. Al centro ci sono le persone, scelte al montaggio dopo averne seguite più del doppio».
Si parlerà de Il Purgatorio: la cantica della misericordia, invece, martedì 24 novembre, quando ospite del Cenacolo sarà Franco Nembrini. Cantica della Misericordia, dicevamo, perché è nel Purgatorio che Dante mette il peccato e il perdono, il percorso che serve per ritrovarsi.
Infine una meditazione teatrale di e con Lucilla Giagnoni, in programma per il 15 dicembre, sempre dalle 21. Si tratta di La Misericordia, un testo che a partire da questa virtù della reciprocità guida in un percorso che l’autrice definisce antropologico e spirituale: la beatitudine evangelica diviene, qui, virtù morale e condivisa del vivere civile. «Sulla Misericordia – questa la presentazione dello spettacolo – nascono e possono sopravvivere le stesse comunità umane, le città, tanto che prima ancora di costruire le mura, in molte comuni italiani, un tempo, si costruivano gli edifici della Misericordia dove si dava assistenza ai più deboli e bisognosi. Perché solo una civiltà che sa riconoscere l’importanza della cura anche degli ultimi può garantirsi un presente e un futuro».
Per informazioni: www.teatrocenacolofrancescano.it