ROVAGNATE/LOMAGNA – Doppio appuntamento per L’ultima luna d’estate nella giornata di giovedì 10 settembre: alle ore 18.30, presso l’Oasi WWF Galbusera Bianca in località Monte di Rovagnate, andrà in scena lo spettacolo Il cibo degli angeli, di e con Mariella Fabbris (prenotazione obbligatoria, ingresso a 20€); alle 21.30, invece, presso la Cascina Mirasole di Lomagna, sarà la volta di Elena Guerrini con il suo Orti insorti.
Passione per il teatro che mette in scena i piccoli gesti quotidiani e passione per la cucina tradizionale, semplice e genuina: sono questi gli ingredienti su cui si basa Il cibo degli angeli, lo spettacolo scritto e interpretato da Mariella Fabbris in programma per il tardo pomeriggio di giovedì 10 settembre in località Monte di Rovagnate.
A partire dall’antica ricetta di nonna Pasqualina, la Fabbris – munita di farina, patate e impasto – va in scena per preparare gli gnocchi in diretta; nel mentre recita anche alcuni passi tratti da I volatili del Beato Angelico di Antonio Tabucchi, perché con lo scrittore ha fatto una promessa: far vivere il suo libro, raccontarlo e soprattutto non stancarsi mai di raccontare storie, di “dar voce ai tanti ronzii” a cui spesso, per distrazione, non diamo più peso. Un connubio, quello fra teatro e cucina, che l’attrice piemontese di origine calabrese e veneta condivide con il proprio pubblico in una degustazione finale del tutto particolare: da questa commistione fra teatro e gastronomia nasce una narrazione inedita, nella quale si miscelano alla perfezione le ricette della cucina tradizionale, i ricordi familiari e la forza di un teatro che presta attenzione ai piccoli dettagli della quotidianità.
Quello di Orti insorti – in scena a Lomagna nella serata di giovedì 10 settembre – è invece uno spettacolo legato al filone del teatro ecologico-civile e impegnato, un teatro che, come si legge nelle note di presentazione, “sa di terra e di pane, che parla di rivoluzioni e di campi di grano”, un teatro di avanguardia rurale che si avvale della musica popolare e delle canzoni pop degli anni ’70 per raccontare di quella natura che c’è stata tanto tempo fa e che ormai non esiste quasi più. Attraverso un lavoro di recupero della memoria, con tanto di riscoperta di antichi proverbi, barzellette e ricette della nonna, Elena Guerrini – autrice e interprete dello spettacolo – veste i panni di un cantastorie del terzo millennio che si muove da un luogo all’altro per rievocare la vita dei mezzadri della Maremma.
Una rappresentazione, quella di Orti insorti, che pone l’accento sulla diversità fra globale e locale, che parla di un mondo rurale in declino, con api scomparse, semi scambiati fra ortolani e sementi prodotte dalle multinazionali. Lo spettacolo portato in scena da Elena Guerrini è quindi un momento importante per riannodare il legame con la natura, per inquinare meno e coltivare ciò che mangiamo, una rappresentazione che ha l’obiettivo di far comprendere la differenza tra progresso e sviluppo.
Per info: www.teatroinvito.it